L’energia inebriante della Rimbambend
Orfeo con la sua lira suona, canta e incanta tutti gli esseri viventi inducendoli a uno stato di benessere al confine col divino. Durante la prima guerra mondiale è stato un fante a incidere sulla trincea: “canta che ti passa” come riportato dall’ufficiale Piero Jahier nella sua raccolta di poesie “Canti del soldato”. Da allora l’epitaffio è divenuto un luogo comune a cui nemmeno Orfeo è riuscito a ridare brillantezza.
La scontatezza e la banalità dei luoghi comuni appannano il valore e la saggezza della verità popolare. Così quando amici mi hanno invitata ad andare con loro a sentire la Rimbambend, non ho chiesto dettagli sulle loro precedenti esibizioni perché il nome è esplicativo ed evocativo quanto basta, e poi mi fido dei miei amici.
Venerdì pomeriggio a teatro, come facevano gli antichi greci, proprio quelli che hanno fondato la mia città, bello sentirsi parte della propria storia! Dopo un prologo “amministrativo” si apre il sipario a tempo di swing con sax, contrabbasso, tastiere, percussioni e voce: lo show è ricco si vede subito e il cuore inizia subito a scalpitare per ballare in mezzo ad un’atmosfera da nightclub del proibizionismo americano. Chiariamo: le corde vibrano passando dallo swing ad Albano con balletto di Rascel mentre Heidi saltella felice e fa l’occhiolino vedendomi alzare dalla sedia in preda ad un riso frenetico che rende acuti i miei silenzi quotidiani.
Parlando di uno spettacolo bisognerebbe tenere un atteggiamento più distaccato nel quale tutti potrebbero riconoscersi, sì ma non sono un critico teatrale e non voglio uscire dallo stato di grazia in cui loro mi hanno accompagnato. Direi presa per mano e lanciata su nel “blu dipinto di blu” con le loro battute, sopratutto con la mimica dei volti e dei corpi, l’intelligenza fulminante degli accostamenti musicali e non, le trovate vincenti come il suonare campanelli o battere sul pavimento con maestria e se la cosa non è originale nel dettaglio, diviene strepitosa nell’escalation continuo di suoni e forme diverse che coinvolgono il pubblico di ogni età, sesso e religione!
Raffaello Tullo, Vittorio Bruno, Nicolò Pantaleo, Francesco Pagliarulo e Renato Ciardo, questi sono gli artisti che mi hanno fatto tornare a casa con le mascelle doloranti per la risata sfrenata che è iniziata alle 18,00 e si è conclusa con la chiusura del sipario. Una sola e continua risata. Questo non diminuisce la maestria dei musicisti perché dietro la loro esibizione c’è talento e tanto lavoro appassionato e questa passione arriva tutta ed è inebriante come il ciceone eleusino caro agli avi ellenici.
Lucia Pulpo
3 Comments on "L’energia inebriante della Rimbambend"
Innanzitutto, che stupendo commento dello spettacolo!
Leggo che hai trascorso una serata allegramente al punto da dispiacermi per esserci stato anch’io.
Errata corrige : “per non esserci stato anch’io”.
I componenti della Rimbambend sono tutti pugliesi e girano molto sopratutto qui da noi… avrai occasione di goderne anche tu!