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Bar social club

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“Non sposerò mai, mia moglie!” dice il bell’Antonio all’abissina che gli serve il caffè al bar. “Tu mi capisci? Devo evitare che questa guerra sfoci in conflitto civile, ne va della sopravvivenza umana!”

La donna non sa come reagire, non ci si ubriaca col caffè, forse vaneggia ma non ha il viso alterato da nessuna espressione.

Bevuto il caffè in un unico sorso, l’uomo guarda sul fondo della tazzina e, soddisfatto, proclama ad alta voce: “Il fondo della tazzina non è nero come vogliono farci credere i gufi che lavano i piatti. Sicuramente, questo giorno sarà pieno di zucchero e cioccolata, dunque brindiamo e beviamo il caffè lasciato in sospeso da qualche borghese anarchico, ai barboni bere il caffè provoca gastrite, dunque beviamolo noi al posto loro e incamminiamoci verso un futuro felice.”

”Quello che ha appena bevuto chi lo paga?” “Ah, parli la nostra lingua? Ma il permesso di cittadinanza ce l’hai? Che hai fatto per averlo? Hai violentato qualche ispettore, vero? Se riferisco a mio fratello del tuo attacco a un legittimo cliente come me, lui ti spara per difendermi legittimamente dalla tentazione con cui mi stai provocando.”

Myriam continua a non capire quale sia il problema del cliente. Povero non sembra, ma tante storie per non pagare il caffè… non è lucido ma non ha nemmeno il ghigno del buffone di corte, allora, si chiede lei, perché parla tanto senza concludere niente? Il bar è il posto social italiano per eccellenza, quello dove si commenta tutto, giusto per far sentire la propria voce, dove la parola di uno vale come la parola dell’altro, anche se ci sono differenze di studi e di logica fra i due discorsi. Fortunatamente (pensa la venere nera) il bar ha orari di chiusura e questo non è l’unico bipede a fermarsi qui.

Il bell’Antonio forte del suo apparire comune alla maggioranza dei maschi adulti ma non vaccinati, continua la sua dimostrazione: “Io non sono ricco e voglio che tutti siano liberi e belli come me. Nella tenuta di campagna ho capannoni abusivi per la legittima raccolta dei rifiuti, perché ci tengo a mantenere il mondo pulito e offrire un futuro migliore a tutti. Siamo in cammino irreversibile verso libertà e democrazia. Ma potrebbe esserci un cambiamento, certo illegittimo. No, rimaniamo fedeli a noi stessi, il futuro per noi inizia ora, prendiamo il tunnel del Brennero e andiamo a fotografare il buco nero fino al cuore dell’immateria che contiene.”

Nel bar entra un giovane col cappellino e la visiera alzata per non coprire le lenti colorate degli occhi: “Buco nero? Sempre pensato di essere un alieno venuto da un altro spazio per circumnavigare la terra piatta degli uomini.” A questo punto Myriam si toglie il grembiule ed esce decisa a cambiar lavoro e paese.

4 Comments on "Bar social club"

    Che vuoi dire che frequentiamo un mondo di disadattati, parolai (parola che uso sempre con disprezzo) e poco consapevoli ciascuno del proprio ruolo?

    Ora tutti sanno tutto (non è vero!) e, in puro stile internettiano, credono, quindi, di poter rivolgere critiche a tutti; non dimentichiamo che un Presidente di Commissione parlamentare del MIUR forse ha la licenza media e uno strano personaggio che sarebbe scultore, scalatore ma sopratutto celebre scrittore parla l’italiano in maniera approssimativa e molto rozza, però ha grandi conoscenze fra gli “onest’uomini dell’attuale politica (ache quest’ultimo si “incazza” sempre con tutti).

    Caro Valerio ti accenno na vecchia canzone dei “Modena city Remblers”: Ognuno vede nel Magalasso quel che vuole, comunque resta una cosa brutta…

    Va bene la libertà di parola ma un consiglio che può sembrare banale: prima si mettere in moto la lingua ricordarsi di inserire il cervellp…se c’è materia neuronale

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