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Il “Paradiso” perduto

Il “Paradiso” perduto

Amica mia,

ti ricordi la scatoletta con “merda di artista”? Non è più una provocazione ma un prodotto artistico usuale, una cosa banale…se ne possono trarre tante considerazioni ma sicuramente non sconvolge più nessuno.

Sai invece cosa provoca reazioni e proteste? L’ingenuità.

Quella vere intendo. Quella non te la perdona nessuno.

Anche qui sarebbero tante le considerazioni da fare perché è davvero difficile credere di trovarsi di fronte ad ingenuità e non ad una truffa che mistifica ed inganna per raggiungere un qualche laido obiettivo.

Premesso questo, credo che l’ingenuità sia uno stato di essere primordiale che molti invidiano e condannano.

Se sei ingenuo tu vivi in quel  primordiale Paradiso che gli altri hanno perduto con la loro esperienza che scambiano per sapienza.

Credo che l’ingenuità non sia mancanza di sapienza, certo l’esperienza del mondo umano contagia morbosamente il “Paradiso”, ma anche azzoppati si può andare avanti. Potrei dire che ci sono stati artisti e scienziati che sono rimasti ingenui e curiosi del mondo fino alla fine dei loro giorni, ma più umilmente ti dico che quello è uno stato che devi amare e coltivare.

Sì, devi lasciarti sorprendere da un raggio di sole che si posa sulla tua mano. Ce ne saranno stati tanti e ce ne saranno ancora ma, ogni volta, tu devi fermare la tua attenzione e chiederti che significa quel raggio in quel momento e devi avere la modestia di cominciare la tua ricerca da zero.

Poi impreziosirai la risposta con riferimenti e citazioni illustri di scrittori, poeti e compositori di musica e colori.

Non lasciarti suggestionare dagli esperti e saccenti che quel “Paradiso” lo hanno perduto per sempre e ne soffrono la mancanza.

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