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Il segno delle idee

Il mio spazio creativo

Intervento di MARIO PENNUZZI

Intervento di MARIO PENNUZZI

 Umberto Eco nel suo “il Pendolo di Foucault”descriveva una casa editrice che risiedeva in uno stabile con due ingressi, su due diverse vie ,su ciascuno dei due portoni l’indicazione delle casa editrice mutava perchè da un lato vi era l’ingresso per gli scrittori veri, dall’altro quello per gli scrittori in A.P.S. (acronimo che vuol dire a proprie spese). -La citazione potrebbe essere imprecisa , ma il libro l’ho letto più di vent’anni or sono e la mia proverbiale pigrizia mi impedisce di alzarmi ed andarlo a cercare nella mia disordinata biblioteca personale-

Questa storia mi torna alla mente ogniqualvolta si parla di editoria e mi fa pensare che l’Italia è un Paese che invecchia. Quando un paese invecchia le piramidi si rovesciano , quella anagrafica innanzi tutto : gli anziani diventano più dei giovani, poi quella degli scrittori che crescono a dismisura e superano il numero dei lettori, tutti scrivono, – anch’io , in questo momento, ma…….. se posso dirlo con tanti rimorsi – .ma nessuno legge.

La scrittura viene incentivata, fioriscono premi letterari per dilettanti, premi regionali, comunali,persino rionali,premi di poesie, romanzi , racconti,raccontini, racconti di cento parole. E poi case editrici per dilettanti con vere , o speso finte selezioni , pubblicazioni on line con o senza oneri.

Il business spesso è la mera pubblicazione non la divulgazione del contenuto .Perché? E poi una selva di presentazioni , con tanti critici ed esperti che lanciano messaggi in libertà,che forse attengono al testo presentato, o forse no, (ma lo hanno letto?),.presentazioni ripetute più volte nella stessa città. Diventano scrittori tanti giovanissimi, le cui famiglie finanziano la pubblicazione. E nella selva di premi e di presentazioni c’è chi si sente già uno scrittore. Il meccanismo di ricerca di giovani talenti che è di certe trasmissioni televisive rischia di trasmigrare al lavoro della scrittura. Ed ogni volta che vedo assegnare uno di questi premi mi chiedo “fu vera gloria? Ai posteri l’ardua sentenza.”

Ed intanto sempre più spesso mi capita di imbattermi in racconti, che come ebbe a dire il grande distruttore del romanzo italiano Italo Calvino cominciano più o meno così “ Era una notte buia e tempestosa……..”.

Mario Pennuzzi

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