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Seguendo le stelle danzanti

Seguendo le stelle danzanti

Sandokan e Zarathustra

Lo scorso Maggio, nell’intervista che mi ha rilasciato, Omar Di Monopoli ha dichiarato: “Cinema e televisione hanno flirtato con la letteratura sin dalla loro nascita, francamente non ci vedo niente di male e anzi mi sembra un plusvalore per la diffusione delle storie. Poi sono altresì convinto che definire un’opera letteraria al pari di una sceneggiatura possa non essere necessariamente un diminutivo: uno scrittore capace di imporre un passo “cinematografico” al proprio narrato dimostra infatti, secondo me, un talento diverso, molto moderno e sicuramente pop.” Inizialmente, non ero d’accordo sullo considerare una sceneggiatura al pari d’un opera letteraria e, in genere, non amo i libri che si raccontano come le immagini di un film; tuttavia la serietà e il talento dell’autore mi hanno spinto a mettere in dubbio le mie certezze.

Leggendo e ascoltando giovani autori avevo già notato la loro apertura verso le immagini e il linguaggio cinematografico, ma l’ho sempre considerato come un escamotage per divulgare la storia e arrivare ad un pubblico più vasto di quello dei lettori “duri e puri”. Per me, le storie e i libri in particolare devono dare qualcosa che vada oltre il fatto (riflessioni, emozioni, insegnamenti reazioni) perché, da nietzschiana quale sono, m’interessano più le “interpretazioni, gli effetti collaterali”, questi e non i fatti più o meno banali.

Però siamo immersi nel pop ed Andy Warhol ha fatto scuola con la sua Factory, ci ha mostrato che l’arte non è un contenitore a compartimenti stagni, nella nostra società liquida il travaso del liquido umano è un dato di fatto in perfetta armonia col nostro tempo (purché il liquido umano non sia liquame refluo).

In aggiunta a queste considerazioni, ho letto “La storia ci salverà” dello storico Carlo Greppi. Un libro stimolante pieno di citazioni di film e serie televisive. Come prima reazione ho pensato “anche questo autore deve essere giovane e segnato a fuoco dalle visioni su schermo”. Ma è uno storico, citare dialoghi e scene di film con disinvoltura ed entusiasmo deve avere un significato e un valore che non sto comprendendo appieno.

Appesantita dal peso dei miei anni e delle mie esperienze mi chiedo cosa stia sottovalutando quando… arriva dalla televisione accesa, la musica di una sigla della mia infanzia. Fermi tutti, questa è La Sigla. Quella che ferma il tempo al primo accenno, quella che canti a squarcia gola come urlo liberatorio: Corre il sangue nelle vene/ grande vento nella notte calda si alzerà/ Sandokan Sandokan/ giallo il sole la forza mi dà/ Sandokan Sandokan/ dammi forza ogni giorno ogni notte coraggio verrà.”

Non ho letto nulla di Salgari, e non ricordo nemmeno le puntate, ma questa sigla è parte del mio caos primordiale. Il caos da cui nascono le stelle danzanti.

Le stelle fisse sono necessarie per orientare il cammino, ma le stelle danzanti danno forza, coraggio, entusiasmo e, dunque, sono indispensabili per andare avanti nel cammino stesso.

“É giunto il tempo che l’uomo si proponga una meta. É giunto il tempo che l’uomo getti il seme della sua più alta speranza. […]Io vi dico: bisogna avere ancora un caos in sé per poter generare una stella danzante. Io vi dico: voi avete ancora del caos in voi.” (Così parlò Zarathustra).

Lucia Pulpo

3 Comments on "Seguendo le stelle danzanti"

    Speriamo davvero che almeno alcuni di noi abbiano ancora del caos da cui si può generare qualcosa di buono…coltiviamo la speranza e attendiamo.

    Secondo me la televisione riesce a scuotere l’animo tramite per esempio le colonne sonore, ma la lettura permette di creare un mondo intero partendo dal nostro Io che è unico.

    Inoltre attivare la fantasia durante la lettura di un libro aiuta a tenere in allenamento i nostri neuroni ed a tenerli “giovani”.

    Per mail mi è arrivato il commento di BIANCA MARIA Analisi acuta dell’argomento trattato della connessione fra letteratura sia colta che pop, con i mass media ,film e televisione con la musica che sottolinea il racconto e lo trasforma a volte in un evento emozionale evocatore di sentimenti nostalgia a volte riflessioni
    ìl linguaggio è colto ma semplice allo stesso tempo e comprensibile a tutti.
    complimenti.A:

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