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Leggere per un quiz a premi

Leggere per un quiz a premi

Qualche giorno fa, il parlamento italiano ha approvato la “legge sul libro” con lo scopo di incentivare la lettura. Premesso che incentivare la lettura è uno sforzo titanico perché mentre gli affamati cercano il cibo, gli ignoranti non sentono la necessità di emanciparsi dal loro stato, anzi non se ne accorgono nemmeno e, secondo l’ultimo trend, rivendicano fieramente la propria appartenenza al club degli pseudo-analfabeti.

Tuttavia disperdere le energie fra librerie (quelle indipendenti), biblioteche (soltanto quelle scolastiche), carta per famiglie povere (ricordando il bonus per diciottenni), ente per gestione eventi (presentazioni, festival cose già provate e consolidate), bei giri di valzer ma cosa si “quaglia”?

Le famiglie povere che non possono comprare libri dovrebbero aver a disposizione biblioteche comunali, fornite di tanti libri aggiornati con sale da lettura accoglienti e personale qualificato ad indirizzare la scelta dei libri e degli autori.

L’albo delle librerie indipendenti… ma in altri settori funzionano bene?Il merito è in base al numero dei libri venduti e agli eventi organizzati col nipote come pubblico? Per quanto riguarda gli sconti: i libri costano cari, cari per tutti. Il pagare meno on-line avrebbe meno successo se i libri costassero meno già in copertina. Chi legge ama anche parlare di testi e autori e questo si può fare solo con persone fisiche competenti (librai e bibliotecari in primis). Presentazioni, festival, convegni e incontri vari sarebbero più utili alla promozione della lettura se dietro avessero gruppi e circoli di lettura dove continuare ed approfondire l’incontro con le pagine scritte. Far comprare un libro è cosa diversa da farlo leggere. Per me, questa legge sarebbe dovuta essere più mirata su un obiettivo preciso, speriamo che i risultati mi sorprendano e contraddicano.

Chissà, se il nuovo ente organizzerà gare di lettura con tessere su cui i librai segnano i titoli comprati su cui il lettore deve rispondere in un quiz televisivo dove il numero dei libri letti vale come punteggio di partenza e il numero di pagine complessive da diritto a bonus con indizi mentre l’età del partecipante è inversamente proporzionale al numero dei ripescaggi a cui ha diritto in caso di uscita per risposta sbagliata…

La verità sul libro la scrisse la poetessa Emily Dickinson, il futuro rimane oltre il fiume che scende a nord.

(1263) Non c’è vascello come un libro

per portarci in terre lontane

né destrieri come una pagina

di poesie scalpitante –

questa traversata è offerta ai più poveri

senza peso di pedaggio –

quant’è frugale la carrozza

su cui l’anima umana viaggia.

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