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Una ragazza da amare

Una ragazza da amare

Settembre, un altro anno scolastico prende il via con tutti i problemi legati alla programmazione ed indirizzo degli studi orientati verso nuovi studenti che sempre meno riescono a relazionarsi con i propri compagni e con i docenti.
In questa stagione piena di riflessioni e propositi educativi da seguire o meno, arriva il romanzo “Una ragazza da amare”.
“Da qualche ora ha smesso di piovere. L’aria è pulita. È un’esperienza unica guardare Napoli dall’alto: l’occhio si perde tra le
cupole delle chiese ricche di arte e le strade che brulicano di vita, tra le aspre torri del Maschio Angioino e l’austera eleganza della reggia di Capodimonte, tra l’imponenza taciturna del Vesuvio e la placida distesa delle acque del golfo. Con l’immaginazione tutto è possibile: man mano che si plana, che lentamente si scende verso terra, tutto diventa più chiaro e distinto e ad un certo punto – con la fantasia – si può anche scorgere una giovane donna che da una porta finestra di un appartamento …”

Un romanzo breve e interessante, un passato raccontato come presente e ancorato quasi ad una quotidianità che diventa proposta fattiva e non mera aspirazione critica o, peggio, polemica; sì perché Carlo Silvano con la sua delicatezza distintiva, ci propone un rapporto docente-alunni e compagni di classe fra loro, un modo di relazionarsi che non è ancora realtà ma una sua possibile anticipazione o rappresentazione, un velo fantastico che lascia trasparire tutta la forza della realtà come il velo marmoreo del Cristo morto realizzato da Sanmartino e oggetto di studio di alcune delle studentesse di questa storia.
Anche il liceo “Segurana” è un’invenzione, un omaggio alla eroina nizzarda, estraneo ad ogni descrizione della città di Napoli di cui i ragazzi assaporano la luce trasformandola in emozioni vissute e sensazioni mostrate con colori sfumati che accentuano la profondità del testo e l’intensità dei ricordi sicuramente consistenti dato che, anche l’autore ha studiato nella città partenopea.
, “D all’alto calava su tutta la città una morbida luce tiepida: sembrava che il sole volesse essere presente in ogni angolo delle
strade e dei vicoli di Napoli; era il pomeriggio ideale da trascorrere senza i libri di scuola sulle mura di Castel Sant’Elmo: da lì si poteva contemplare il mare e avere l’impressione di percepire la frizzante brezza marina sul volto. Anche quel giorno la piccola comitiva degli studenti del liceo classico “Caterina Segurana” era al castello.”
Silvano è autore di diverse storie ed interviste, come di consueto il suo linguaggio è chiaro e scorrevole e la storia diventa coinvolgente con lo scorrere delle pagine. La vicenda ha inizio colla visita dei poliziotti durante la lezione della professoressa De Sanctis… anche questa è un’occasione per fermarci a riflettere. Un lavoro necessario per prevenire, o almeno provarci, le degenerazioni dei casi riportati sempre più spesso fra le news di cronaca.
Una storia ben costruita che riaccompagna il lettore nel punto in cui aveva iniziato a… volare:
“L a professoressa Giovanna De Santis è in casa sua, seduta alla scrivania, intenta a correggere dei compiti. È una domenica
pomeriggio di novembre e oltre il vetro della finestra che ha di fronte alla scrivania iniziano a scendere le ombre della sera. Lei si alza e va vicino ad un calendario attaccato ad una parete e con la penna rossa cancella – come consuetudine – il giorno precedente tirandovi un linea. Sta per cancellare anche il giorno della domenica, cioè quello stesso giorno, quando si ferma come se avesse la segreta speranza che in quella domenica potesse ancora accadere qualcosa, che quel giorno non fosse uguale a tutti quelli che lo avevano preceduto. Si avvicina alla finestra e resta assorta a guardare la debole pioggia che batte sul vetro…”
YoucanPrint edizioni
Lucia Pulpo

2 Comments on "Una ragazza da amare"

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