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Il segno delle idee

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Category Archive : Storie di libri

Elio Paoloni, la letteratura in viaggio tra inquietudine e avventura

Alla base della lettura c’è una buona dose di curiosità che ci stimola a cercare nuovi orizzonti e a mettere alla prova le nostre reazioni di fronte culture diverse. In questo viaggio alla scoperta del mondo e di noi stessi ci accompagna la voce genuina di Elio Paoloni.

1. Il suo ultimo libro è un romanzo di viaggio, non un diario. I libri sui viaggi vantano una ricca tradizione, dal gran tour in Italia alla letteratura “on the road” americana. Perché il suo è diverso, cosa le piace leggere del genere “diario di viaggio”?

Sì, i diari di viaggio mi hanno sempre affascinato. Il primo, ero un bambino, lo trovai nella biblioteca del nonno: Nell’Africa tenebrosa, di Stanley, due volumoni di fine ottocento zeppi di puntigliose liste di provviste, attrezzature, malattie ma anche di disegni, descrizioni, resoconti avventurosi. Vado pazzo per le avventure marinare, vere e d’invenzione, ma anche per i resoconti di esplorazioni polari e imprese di scalatori.

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Lucia Tilde Ingrosso, la scrittura senza pregiudizi

Chi legge non ha confini di luogo o di tempo. Viaggia avvolto in un mantello che rende possibile l’attraversamento dei muri e la trasformazione dei corpi come nei sogni. Ma anche per sognare ci vuole la realtà della vita e la bellezza della sua incoerenza. A rivelarci l’equilibrio instabile della letteratura è una sua fedelissima: Lucia Tilde Ingrosso..

1. Per lei, cosa s’intende per libri non-fiction, lei appartiene a questo genere, cosa mette in quello che scrive e cosa cerca in quello che legge?

1. C’è la fiction e c’è la vita. Da giornalista e scrittrice prolifica (ho pubblicato oltre 20 libri, di quasi ogni genere letterario), mi sono cimentata sia con storie di fantasia (racconti e romanzi) che con storie vere (saggistica, manuali, varia). La scrittura, esattamente come la vita, va affrontata senza pregiudizi e, soprattutto senza darsi dei limiti.

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Pietro Rondinone, libri che stupiscono la fantasia dei lettori

I libri per bambini sono vascelli cullati dalle onde della fantasia che solcano sui mari inquieti della realtà, tra verità perdute e sogni di gloria. Strumenti che insegnano al bambino che la bellezza e l’immaginazione sono coordinate sicure con cui tracciare la rotta della propria vita. Interviene nel racconto di “Storie di libri” la voce familiare di Pietro Rondinone.

1.    Per lei, in cosa i libri per bambini differiscono dalla letteratura adulta, come sceglie i libri per libricino, cosa cerca in quello che legge?

I libri per bambini differiscono di molto dalla letteratura adulta: la parte descrittiva, un adulto la crea nella mente, i bambini hanno delle splendide illustrazioni, opere d’arte a disposizione.

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Mara Venuto, la ricerca poetica e la visionarietà della letteratura

Leggere è sempre un’esperienza personale che rimescola idee, sentimenti e la nostra materia corporale. Una ricerca continua per mettere a fuoco meglio la visione che abbiamo del mondo. Le suggestioni di oggi arrivano dalla poetessa Mara Venuto.

Cos’è, per te, la poesia, cosa metti nelle poesie che scrivi?

Apprezzo in modo particolare che nella prima domanda sia stato posto l’accento sull’esperienza personale, che mi sia stato chiesto cosa è “per me” la Poesia, perché non amo né avventurarmi e nemmeno leggere definizioni assolute o generali, la Poesia non merita banalizzazioni e riduzioni.

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Alessio Rega, l’editoria e la diversità bibliografica

Un tempo i libri erano scritti a mano e la loro diffusione era limitata e, spesso, segreta. Poi Guttemberg ha cambiato tutto, perfino il formato digitale o quello audio, gli sono debitori. La riflessione odierna, per voce di Alessio Rega, attira la nostra attenzione sull’oggetto libro e il suo futuro.

1. L’editoria è in sofferenza, secondo Sandro Ferri, sopravviveranno solo i best seller, ma i piccoli editori sono tanti anche in Puglia, perché? Cosa mette nei libri che escono dalla sua casa e cosa cerca nei libri che legge?

La bibliodiversità è un aspetto importante che deve essere sempre e il più possibile tutelato. Le piccole case editrice nascono anche per questo, per provare a proporre libri diversi dai soliti best seller.

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Aminta Pierri, storytelling e fotografia

La voce appassionata di Aminta Pierri arriva quasi inaspettata come una folata di vento improvvisa e apre un libro fotografico svelandoci la segreta alchimia delle storie che l’hanno prodotto.

La fotografia nasce a fine Ottocento ma, secondo te, quando diventa linguaggio di un racconto libresco?

Il 14 Ottobre 1843 Anna Atkins, fotografa e botanica inglese, pubblica personalmente il suo Cyanotypes of British Algae in un numero limitato di copie realizzate a mano. Poco tempo dopo nel 1844 Henry Fox Talbot pubblica il primo fascicolo di The Pencil of Nature. Fin dalla sua nascita possiamo seguire un tracciato nel quale la fotografia si lega alla scelta del libro come forma espressiva e divulgativa.

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Gabriella Genisi, i libri e la realtà

Quando si parla di donne spesso sisente dire che sono “multi-tasking” capaci di fare e pensare più cose simultaneamente. Così sono anche i libri che scrivono, come ci spiega la scrittrice Gabriella Genisi.

1. Gabriella Genisi, i suoi libri generalmente sono classificati come gialli/noir, questo è limitativo per lei? Inoltre cosa mette nei libri che scrive e cosa cerca in quelli che legge?

Sì, può essere limitativo perché, oggi, un giallo-noir anche un romanzo sociale perché racconta la società contemporanea, anche un romanzo che analizza temi d’inchiesta ad esempio le eco-mafie. Io cerco di raccontare una città e un personaggio attraverso un doppio filo,per esempio, la commissaria Lobosco seguo la sua vita lavorativa e la sua vita privata perché un investigatore ha come tutti noi una vita privata e una di relazioni.

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Lucrezia Maggi, il premio, i libri

Dopo l’immersione nella letteratura e nelle sue immagini disegnate, proviamo a guardare intorno ai libri e alle loro idee. La musa con cui apriamo le danze è Lucrezia Maggi, una donna coraggiosa, un’autrice piena di energia nelle parole e nelle intuizioni che realizza.

1. Lucrezia Maggi è autrice di poesia e non solo e, da diversi anni,
organizzi il “Premio Città di Taranto”. Queste esperienze diverse
quanto e come si compenetrano e cosa cerchi nel premio?

Il Premio Letterario Nazionale Città di Taranto nasce quattordici anni fa da una mia idea come legale rappresentante dell’Associazione Culturale Le Muse Project di cui sono fondatrice e promotrice. Il Premio non ha alcun fine di lucro, e dunque Lucrezia, l’autrice di poesia e di narrativa, in questo caso, è solo un mezzo a disposizione di tutti quelli che hanno voglia di cimentarsi in una competizione sicuramente seria e onesta che poco chiede e molto si spende.

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Stefano Cristante, la saggistica e la comunicazione culturale

Leggere richiede anche impegno e concentrazione, per questo la voce autorevole del prof. Stefano Cristante richiama la nostra attenzione sui saggi e la comunicazione scientifica con uno stile personale ed un linguaggio rigoroso.

. Cos’è, per lei, la saggistica? Cosa mette nei saggi che scrive e cosa cerca in quelli che legge?

La saggistica è un genere di scrittura che prevede l’uso di documentazione e di argomentazione intorno a una domanda di ricerca. Non credo però alla saggistica come “scrittura impersonale”: usare i repertori documentali e argomentare le proprie affermazioni può non essere disgiunto dalla ricerca di una tensione nella scrittura (ricerca di un proprio stile) e da un trasporto emozionale nella definizione e nell’approfondimento dell’oggetto di ricerca.

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Omar Di Monopoli fra cinema e letteratura

Abbiamo parlato di romanzo e di fumetto, oggi arriva la voce di Omar Di Monopoli per aggiungere considerazioni su libri e cinema con un tono franco e limpido.Non si può ridurre il mondo in una parola o ad una immagine ma si devono usare entrambe per dargli spessore e respiro.

1. I suoi libri appartengono ad un genere preciso o sono il format letterario della realtà che indaga? Cosa mette nei libri che scrive e cosa cerca in quelli che legge?

la mia formazione d’autore è una formazione “visuale”, ero infatti un aspirante fumettista, e il genere (il giallo, il west, la fantascienza, ecc) mi ha letteralmente plasmato. Quindi ho imparato attraverso i canoni di questi particolari moduli narrativi a raccontare ciò che mi interessa. Poi, avendo fatto della mia terra, la Puglia, il tema principale del mio lavoro, ho finito necessariamente per ammantare di una certa patina di denuncia sociale i miei scritti: ma questo è avvenuto in maniera naturale: semplicemente perché se racconti una regione problematica come la mia (da una parte il turismo e i tramonti, dall’altro la Sacra Corona e l’ILVA) con sincerità finisci giocoforza per narrarne anche i lati oscuri…

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