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Category Archive : Citazioni

Nessuno tocchi il nostro “Archivio di Stato”

Recentemente la CGIL di Taranto ha lanciato l’allarme rispetto alla situazione dell’Archivio di Stato che, per la cronica e progressiva carenza di personale, rischia di non poter svolgere appieno le proprie funzioni. L’appello raccolto da personalità della cultura ed istituzioni ha visto il Sindaco richiedere un intervento ministeriale e l’indizione di un incontro unitario da parte del prof. Guadagnolo per 1 febbraio (incontro effettivamente svoltosi lo scorso giovedì).  

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Dis-Education e il viaggio nel 2024

Il viaggio del 2024 inizia “avverso”: tuoni e fulmini squarciano i cieli senza tregua a Gaza, in Ucraina in Sudan e nel Niger, portandoci inevitabilmente di fronte alla triste conta dei morti e dei mutilati, un autentico Genocidio. Bambini, donne e uomini, ora costretti a vivere con gravi disabilità, diventano una responsabilità che ci sentiamo in dovere di affrontare e sostenere con determinazione.

Il nostro cammino è segnato dalle lacrime versate dai coccodrilli, che hanno
addentato la sanità pubblica italiana e causato aumenti delle bollette del gas e dell’IVA su beni essenziali.

Il 2024 inizia con
il Terremoto in Giappone e il preoccupante conto dei emminicidi italiani, arrivato già alla quarta vittima.
Le stelle sono nascoste dietro nuvole cariche di fumo, polvere e
diossina a causa dello slopping siderurgico a Taranto, mentre la verità sulle condizioni della fabbrica rimane distorta dai servizi giornalistici nazionali.

Non vogliamo essere complici di questo silenzio, della rassegnazione e dell’immobilismo sociale, né delle crisi emotive, educative e relazionali che ne derivano.   

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Poesia impastata di vita. Citando Pasquale Pinto

Sarà forse l’ocra di quella colata

a raggiungere le ali di quell’angelo pigro

attardatosi su noi per un miracolo inatteso

o sceso per stringere parole in unaaa mano

ad un operaio in attesa dell’ultima pensione.

Non portarmi cara in quei luoghi indenni

senza storia senza privazioni

squadrati come mausolei senza eco

privi dell’umido dell’infanzia

che mi parlava coi volti terribili

di bestie pronte per l’assalto.

Portami a sera sui lungomari

ove le agavi sopportano le ceneri del sole

e le acque hanno sussulti sotterranei

per le fascine di ghisa affogate ogni mezz’ora.   

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Una narrazione diversa è possibile e necessaria

Sicuramente vi sarà capitato di vedere in TV uno di quegli spot per la ricerca contro le malattie rare. Più o meno funzionano tutti allo stesso modo: vi fanno vedere un bambino o una bambina con una grave disabilità, intervistano la mamma in lacrime, musica commovente di sottofondo e voce triste ma rassicurante che vi chiede di sostenere la ricerca medica. Nessun rispetto per la privacy delle e dei minori in questione e nessuna possibilità che possano autodeterminarsi (proprio come accade per gli spot che vi chiedono di adottare a distanza o sostenere le spese per i bambini e le bambine dei paesi del Sud globale).

C’è sempre una voce fuori campo che parla per loro, un genitore se si vuole accrescere il pathos, e nemmeno il vago dubbio che la ricerca medica per migliorare la loro vita sia sia un dovere di cui la società deve farsi carico e non qualcosa da lasciare alla pietà dei singoli individui.

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Taranto, Italia, Cile. L’indimenticabile settembre 1973

Di

Di Mario Pennuzzi, pubblicato su TarantoBuonasera

Ma chi lo ricorda quel settembre di 50 anni fa?

Era ancora caldo, forse un po’ meno di questo 2023, ma la temperatura invitava ad andare a mare, cosa che non potevo fare, stavo preparando alcuni esami universitari, ed inoltre stavamo allestendo la Festa provinciale de L’Unità manifestazione che a me segretario provinciale de giovani comunisti di Taranto richiedeva un discreto impegno.

Un settembre denso di avvenimenti ed ansie in quei giorni, a Napoli scoppio una epidemia che richiamava antiche profonde paure che in molti conoscevano solo dai libri di scuola: scoppiò una epidemia di colera, che ben presto si diffuse in tutto il Mezzogiorno.

Nella federazione provinciale del PCI arrivò un medico, lo aveva chiamato Peppino Cannata al tempo nostro segretario provinciale “adesso ci vacciniamo tutti” fu l’invito perentorio, a cui tutti rispondemmo, anche se allora come oggi era noto che quel vaccino non avrebbe garantito una copertura assoluta. Decidemmo comunque di realizzare la festa de L’Unità, pur aumentando le precauzioni igieniche, non farla aveva troppe contro indicazioni.

Una mattina il gruppo dei giovani militanti si trovava presso la sezione intitolata ad Edoardo Voccoli, allestendo la mostra che avremmo esposto nell’area giovanile della festa, ricordo molti dei presenti. Quando ci giunse la notizia, “correte in federazione c’è stato il colpo di stato in Cile”   

 

 

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Nelson Mandela, dal dizcorso d’insediamento

«Oggi, tutti noi, con la nostra presenza qui e con le celebrazioni in altre parti del nostro paese e del mondo, conferiamo gloria alla neonata speranza di libertà. Siamo appena usciti dall’esperienza di una catastrofe straordinaria dell’uomo sull’uomo durata troppo a lungo, oggi qui deve nascere una società a cui tutta l’umanità guarderà e questo ci renderà orgogliosi.

I nostri atti quotidiani devono produrre una realtà del Sud Africa capace di rafforzare la nostra umanità, la fede nella giustizia, di rafforzare la nostra fiducia nella nobiltà dell’animo umano e sostenere tutte le nostre speranze per una vita gloriosa per tutti. […]

Ringraziamo tutti i nostri illustri ospiti I loro sogni sono diventati realtà. La libertà è la loro ricompensa.
L’abbiamo capito ora che non vi è nessuna strada facile per la libertà
Lo sappiamo bene che nessuno di noi da solo può farcela e avere successo.
Dobbiamo quindi agire insieme come un popolo unito, per la riconciliazione nazionale, per la costruzione della nazione, per la nascita di un nuovo mondo.
Fa che ci sia giustizia per tutti.
Ci sia pace per tutti.

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I have a dream. Citazione

Sono felice di unirmi a voi in questa che passerà alla storia come la più grande dimostrazione per la libertà nella storia del nostro paese.

Siamo anche venuti in questo santuario per ricordare all’America l’urgenza appassionata dell’adesso. Questo non è il momento in cui ci si possa permettere che le cose si raffreddino o che si trangugi il tranquillante del gradualismo. Questo è il momento di realizzare le promesse della democrazia; questo è il momento di levarsi dall’oscura e desolata valle della segregazione al sentiero radioso della giustizia.; questo è il momento di elevare la nostra nazione dalle sabbie mobili dell’ingiustizia razziale alla solida roccia della fratellanza; questo è il tempo di rendere vera la giustizia per tutti i figli di Dio. Sarebbe la fine per questa nazione se non valutasse appieno l’urgenza del momento. Questa estate soffocante della legittima impazienza dei negri non finirà fino a quando non sarà stato raggiunto un tonificante autunno di libertà

E perciò, amici miei, vi dico che, anche se dovrete affrontare le asperità di oggi e di domani, io ho sempre davanti a me un sogno.

E’ un sogno profondamente radicato nel sogno americano, che un giorno questa nazione si leverà in piedi e vivrà fino in fondo il senso delle sue convinzioni: noi riteniamo ovvia questa verità, che tutti gli uomini sono creati uguali.

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I poeti sono presocratici. Adam Zagajewski

 I poeti sono dei presocratici. Nulla capiscono.

Attenti ascoltano il bisbiglio dei vasti fiumi di pianura.

Ammirando il volo degli uccelli, la pace dei giardini suburbani

e i treni ad alta velocità, che corrono fino all’ultimo respiro.

All’odore del fresco pane caldo      

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Taranto, 1 maggio 1922

Di Mario Pennuzzi

Correva l’anno 1922, la primavera faceva sentire il suo primo tepore. Mancavano pochi giorni al primo maggio, la festa del lavoro, la festa di tutti i lavoratori.

No, non era un buon momento quell’anno per i lavoratori , il fascismo stava vincendo, le squadracce armate battevano il territorio, gli attivisti erano aggrediti, le sedi sindacali e politiche assaltate , le redazioni dei giornali democratici devastate. Già molti democratici erano stati feriti ed uccisi, persino i municipi erano stati occupati a viva forza. Si respirava l’aria pesante della sconfitta della democrazia. Eppure non tutti l’avevano capito.    



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Il silenzio scrive. Citazione

Di Letizia Cobaltini

Germogliano parole cremisi

come fiaccole

dentro al buio

inondano i giorni e le ore

stanche, annegate

allo strapiombo del tempo inquieto.

Le gote sciupate dalle lacrime

crude svelano il dubbio

del futuro felice..

Le braccia strette attorno

alle caviglie schermano

il volto muto.      

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