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Il segno delle idee

Il mio spazio creativo

Category Archive : Poesie

Immenso all’improvviso

Via, senza aspettative

una passeggiata, una fiera del mare

speravo un raggio di sole

dopo giornate affollate da

nuvole nere.

In silenzio è arrivato un bacio

sapeva di sale e ossigeno

si è arrampicato sull’ultima agave

ha preso la rincorsa

mi ha investito con    

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Muro vuoto

Sullo spazio vuoto

in un pezzo di parete

nascosto dietro la porta

proietto immagimi scomposte

pensieri spettinati

desideri rubati

che mandano la realtà

in frantumi

tocco la Luna

scoprendomi

bruciata dal Sole.    

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Realtà incoronata

Passati tre giorni

bisogna incoronare

una nuova realtà.

Tre giorni per pulire

corona e colpa

mi hai lasciata

fra le ciglia del pianto

e del precipizio.

Non tornerò sui miei passi

per vederti precipitare

nuovamente.

Il tuo ritmo eccheggia

sangue dal dirupo

esercito il mio essere

anemica

al riparo dallo scorrere

del mio tempo.

Frida

Uno scheletro di cemento

trasformato in Urban resort

l’intellligenza si è esibita

nelle note prese per mano

accompagnate dal talento

dalla voce,

le ho viste vibrarsi

sulla tastiera, sul pianoforte

in piedi, saltare e volare

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Pesci dentro il mare

Il mare è una necessità

almeno per noi pesci.

Prima d’essere scimmia

nuotavo

l’onda

sbatte il mio nome

sulla riva,

poi lo risucchia

vuole portarci via

lontano dalla sabbia asciutta

arida

l’acqua accarezza la pelle

sostenendo tutti i pensieri

senza tirarli per i piedi.    

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Il prezzo da pagare

Rassegnati

mi urla, in faccia

me lo sbatte forte

senza nemmeno scomporsi.

Il verbo più ripetuto

che la mia sedia

ricordi

me lo dico da sola

senza crederci

Rassegnati

il passo dopo è

follia

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Protagonista provvisoria. La genesi

Anni fa, su una rivista internazionale, vidi alcune fotografie in mostra presso una prestigiosa struttura statunitense. Ne rimasi negativamente impressionata perché sui panorami immortalati dagli scatti, l’autore aveva sovrapposto figure esterne completamente avulse dal contesto e dal tempo impresso sulla pellicola. Fingeva che la Natura si fosse riappropriata di quegli spazi e fossero tornati i dinosauri. Le vedo ancora. Se questo era l’obiettivo, devo ammettere che è stato pienamente centrato, perché da allora, mi chiedo se la Natura possa riuscire a riappropriarsi dello spazio che abbiamo cementificato e avvelenato.                

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Respiri e parole

Si susseguono I respiri

il primo ignora come

arriverà alla notte.

In mezzo, parole

suoni senza respiro

apnee asfittiche

non si curano

dell’eco vuoto

che portano dentro.    

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La forma dei colori

Nella foto in bianco e nero

riconosco i tuoi tratti

rintraccio i tuoi colori

in sfumature di grigio

parlano di vita accesa

con accenni fugaci.   

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Migrante

La pelle sui muscoli è dura

cosparsa di pietre

rallentano l’aratro e

rendono la semina faticosa

 

 

nascondono i germogli

sotto il manto del sospetto.

Per orientare il cammino

basta annusare il profumo dell’aria secca,

inasprita dal passare del tempo

uguale a quello che c’era.       

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