I libri spesso sono il posto giusto dove fare nuovi incontri. Incontri inaspettati e a cui ci sottrarremmo nella realtà, perché pericolosi o, finanche, impossibili.
Leggendo “Corpi speciali” di Francesca D’Aloja, ho incontrato diversi esseri umani e luoghi lontani, il più interessante di tutti è stato l’incontro della stessa autrice con una vecchia fotografia in bianco e nero. Nelle ultime pagine del libro la fotografia è integralmente mostrata tuttavia, già nel racconto dedicatole è chiaramente visibile. Si tratta di una ballerina mentre esegue una coreografia di danza libera (oggi la chiamiamo “moderna”) con un originalissimo vestito da sirena.
Malgrado la foto risalga alla fine degli anni ‘20 del secolo scorso, la figura è espressiva ed ipnotica per bellezza, agilità… davvero incanta come il canto mitico della sirena che interpreta. Una foto, il fermo-immagine di un ballo a piedi scalzi. La ballerina si chiama Lucia, come me, questo mi ha spinto a cercare altre notizie sul web.
Ci sono diversi articoli, alcuni scritti dopo la pubblicazione del libro citato, altri in relazione alla biografia della donna: “Lucia Joyce. To dance in the Wake” scritto da Carol Loeb Shloss.
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