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Il segno delle idee

Il mio spazio creativo

Category Archive : Riflessioni

Così è se vi pare… Milena Vukotic

Febbraio 2024, ho visto a teatro, Così è (se vi pare) scritta da Luigi Pirandello e rappresentata nel 1917, modificata dallo stesso autore nel 1925. Gli abiti e le pettinature in scena, svelano l’età dell’opera perché si richiamano fedelmente alla moda degli anni ‘20; la riflessione sulla verità e il suo apparire reale frantuma il tempo in eterno presente, ma l’accanimento dei personaggi con l’affermare la propria opinione costringendo la signora Frola a chiedere di lasciare stare, di smetterla con le insinuazioni e l’accanimento contro suo genero… lì il tempo si spalanca sui nostri Social.   

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Involuzione

2001 Odissea nello spazio è un film da vedere. Piaccia o non interessi la fantascienza, quel film di Kubrik è una pietra miliare. Un film, un capolavoro dalle innumerevoli sfaccettature ma un film. Mi sono sempre ripetuta che la scena dove la scimmia alza in aria l’osso di un femore umano fosse una scena cult da archiviare nel passato del cinema e nel passato remoto dell’inconscio umano…    

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Finale da brivido

La guerra Israelo-palestinese è un orribile intreccio di rancori e violenza, ferite inflitte e subite da tempi lontani, insospettati di cui si è persa traccia. Hanno tutti torto e ragione insieme, hanno tutti un dio a favore e uomini contro. Secondo me, il punto è che non si vuole risolvere il problema o sciogliere la fitta trama intessuta per supportare e alimentare il problema stesso; no, da ambo le parti si cerca la guerra per eliminare alla radice quel problema che non si sa affrontare.

Questo meccanismo di “eliminazione definitiva” lo vedo scattare sempre più spesso nelle cronache quotidiane, uomini che ammazzano altri uomini per un parcheggio, per uno sguardo scomposto, per sentirsi e farsi sentire più forte. La guerra mi turba, quella in Palestina mi preoccupa moltissimo proprio per la sua sete di violenza e di “risoluzione finale”.

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Messaggio nella notte perenne

Ci sono vite che non andrebbero vissute. Ad esempio: la mia.

Ogni volta me lo dico ma poi cerco di aggiustare il tiro. Inutile, una vita da non vivere è una vita che ha dei precisi ostacoli e nemici; si può combattere ma devi essere in grado( o pronto) a combattere sempre. Probabilmente sono una perdente, in parte vigliacca,mentre la storia si fa al grido di”Vittoria o muerte”. A me tocca la seconda. Ci sono diversi tipi di muerte, io li sto sperimentando tutti. Con Giuseppe avevo trovato un motivo, un incentivo per vincere ma sono disabile e mia madre ha approfittato di questo per isolarmi e allontanare Giuseppe. Mi sono ribellata ma vivo a casa di mamma e dipendo da lei per uscire e rientrare in casa. Giuseppe è più indipendente ma anche lui è in sedia a rotelle e mi ha aiutato ma a casa c’è il molok (mamma) che nemmeno lo vuol sentire nominare o incontrare nel portone.

Questo è un messaggio per spiegare il mio prossimo definitivo silenzio. Non proverò a suicidarmi solo perché so che non ci riuscirei rischiando di diventare semplicemente un vegetale cosciente ma non ho più motivo di continuare una qualche forma di vita sociale. Ciao.

Pasqua viva

Per questa Pasqua, mi sono arrivati messaggi d’auguri pieni di speranza con inviti espliciti a credere nell’impossibile.

Avrei proprio bisogno di augurarmi l’impossibile.

La fiducia e la speranza sono parole difficili da maneggiare, almeno per me. In realtà, le cose di cui ho bisogno non sono impossibili, sono rese impossibili dalla irragionevolezza di chi è convinto di sapere quale sia il meglio per me.

Bene, nel letto a Lubijana ho combattuto contro lacci che mi tenevano tappi in bocca; poi la vita il tappo me l’ha rimesso ma, oggi torno a sputarlo come feci allora. Perchè? Perchè oggi è Pasqua anche per me.  

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La verità, nienr’altro che la verità. Lo giuro

Tutta la poesia è poesia civile, anche quella d’amore”. Così mi disse il giovane poeta di Malesciana. La dichiarazione mi lasciò perplessa. Certo, la poesia nasce dall’uomo, ma l’uomo ha sempre intenzioni , sentimenti e desideri civili?     

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La possibilità

In una traversa del borgo umbertino, nel cuore della città, c’era un negozio che vendeva animale e i loro “comfort”. Si trattava principalmente di uccellini e pesci.

La vetrina era occupata da un grande acquario a cui non davo importanza tranne un giorno…

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Silenzio!

Da qualche decennio, la televisione italiana e ”l’apparato della comunicazione” sfornano eventi con special e testimonianze esclusive, intorno a notizie e notiziole non così rilevanti da far gridare al miracolo.

Fatti accadono continuamente, in Italia e nel mondo, ma questo urlare e rincorrere eventi comunica la necessità di doverseli costruire per non restare in silenzio.

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Grazie dei fiori

Giuseppe Fraccascia

I bambini si sorprendono ed entusiasmano facilmente, i vecchi no. I bambini hanno tutta una vita per crescere, sbagliare e rimediare, i vecchi no. Forse i vecchi non vogliono sorprese ed entusiasmi perché non hanno tempo di rimediare agli errori o pensano di non averne.

Probabilmente sono invecchiata molto velocemente. Troppo.    

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Il metaverso di Pollyanna

Questa notte, il temporale ha riempito il mio cuore di paura, ha gettato rumorosamente in terra le piante nel balcone, percosso violentemente I vetri malgrado le finestre fossero protette dalle tapparelle abbassate. Ho visto il bagliore dei lampi malgrado tenessi la testa sotto le coperte. Altrove I danni sono stati più ingenti e, se penso alle popolazioni martoriate dalla guerra, mi si blocca il respiro. In queste ore trionfa il sole, non c’è vento e il temporale è un incubo che cerca di nascondersi alla memoria. Però ci sono pozzanghere per le strade, altrove lottano col fango che si asciuga e la guerra presenta il conto dei morti e degli ospedali distrutti che non potranno curare nessuno per molto tempo ancora. Nel libro letto da bambina, la protagonista, POLLYANNA, cercava e trovava qualcosa di bello in qualunque avversità.   

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