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Il segno delle idee

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Category Archive : Affaritaliani

Il montascale che discrimina fra i discriminati

Venerdì 15 settembre si è svolta la cerimonia d’inaugurazione del servoscale presso la Lega Navale di Taranto.

Occasione imperdibile per portare la mia sedia a rotelle nella parte bassa del lungomare dove non sono mai potuta andare perché: quando furono fatti i lavori per la passeggiata sotto il lungomare, io ero già sulle 4 ruote e la discesa è troppo ripida per le mie braccia.

Il lungomare di Taranto è 15 m, circa, sul livello del mare, dall’alto la vista è splendida ma la passeggiata a livello del mare da la sensazione di toccarlo ed essere parte della sua natura.

Piena d’entusiasmo sono accorsa alla Lega Navale dove alcuni amici, disabili come me, si sono immersi per una dimostrazione sportiva in vista della gara “Dominate the water”, aperta a tutti noi e svoltasi nei giorni successivi.

Alle 16,00 in punto mi sono affacciata al cancello dove ho trovato un affollamento di gente con e senza rotelle, tutti preoccupati perché il montascale non stava funzionando.    

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In principio era la Bestia. Auguri

Per il mio compleanno, mi sono regalata l’intervista all’autore dell’ultimo libro che ho letto. Quando s’avvicina la data fatidica, mi piomba addosso una strana malinconia e questo è il mio modo di reagire:

Voci sull’avvento della Bestia cominciarono a moltiplicarsi sullo scorcio del 1799, in gennaio, dacché una coppia di cacciatori s’imbatté nel cadavere decomposto sella Narda Stumicusa…

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Marco D’Andria e il Disability Pride Taranto

Il grado di civiltà raggiunto dalla Società si misura sugli fatti concreti che produce. In questa prospettiva il Disability Pride Taranto di domenica 25 giugno, è una manifestazione di cui abbiamo bisogno. Affaritaliani ne parla con Marco D’Andria, presidente di Dis-Education, l’associazione organizzatrice.

Il Disability Pride nasce negli USA, ma, come cantava Lucio Dalla: il pensiero è come il mare e non si può recintare… così la manifestazione arriva in Italia Ragusa, Genova, Torino, Milano, Roma e ora Taranto.. Quali sono le sue caratteristiche?

Le caratteristiche che accomunano tutti i Disability Pride del mondo nascono dall’esigenza di veder concretizzati i diritti delle persone disabili a una vita dignitosa. Abbiamo bisogno di più senso civico, vediamo l’emergenza sanitaria, l’emergenza educativa, vediamo molta indifferenza da parte di chi non ha problemi direttamente catalogabili come disabilità, lontananza delle amministrazioni. Vogliamo farci sentire, cercando con l’impegno in prima persona di risolvere o stimolare la risoluzione dei problemi che ci limitano ulteriormente.

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Bruno Peluso e il “Calapranzi” al Premio città di Taranto

Caponio, Cipriani, Peluso

Il 30 marzo, in occasione della seconda edizione del “Premio città di Taranto” per compagnie teatrali amatoriali, debutterà la nuova compagnia “Lo zoo di legno” con la commedia “Calapranzi” di Harold Pinter per la regia di Michele Cipriani. Ne parliamo con Bruno Peluso, uno dei due protagonisti,  vincitore come miglior attore protagonista del festival del teatro dialettale “Alfredo Majorano”, premio fratello sia pure più anziano che si svolge circa nello stesso periodo.

Perché il Calapranzi di Pinter al premio città di Taranto?

Lo abbiamo proposto agli organizzatori e gli è piaciuto molto. Credo che, a Taranto, il Calapranzi di Pinter non sia mai stato rappresentato, almeno io non ne ho memoria, dunque è un’occasione per debuttare con una commedia, perché è una commedia, almeno nella forma, con I contenuti di un dramma. Pinter parla di situazioni reali che sfociano nell’assurdo.      

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Le nuvole parlanti Nella perfida terra di Dio. Intervista ad Omar Di Monopoli

foto di Salvatore Caraglia

Uscirà il 16 dicembre, l’edizione a fumetti de “Nella perfida terra di Dio”, per Sergio Bonelli Editore. Omar Di Monopoli è autore del romanzo (edito nel 2017 da Adelphi) ma anche, del fumetto con i disegni di Giuseppe Baiguera e la sceneggiatura di Maurizio Colombo. Questa uscita sancisce l’avvio della collaborazione fra lo scrittore pugliese (ora nella scuderia Feltrinelli) e la casa editrice principe nel panorama delle “nuvole parlanti”. Molte sono state le storie che dalle pagine di un libro sono state proiettate sul grande e sul piccolo schermo, qualcuna è rimasta sulla carta cambiando linguaggio, ovvero, passando dalle parole alle immagini, “Nella perfida Terra di Dio”, invece, si è spogliata per mostrare le sue origini a fumetti.               

Due reportage “Dall’inferno”. Il libro di Cosimo Argentina e Orso Tosco

Guardando la pioggia non riuscirò più a ignorare il maestro all’inferno, e guardando le lancette scorrere sull’orologio mi verrà naturale cercare un foglio svolazzante sulla mia strada a ricordarmi che è tardi e c’è da salvare il mondo.

Andiamo con calma.

Pioggia. Pioggia battente nel buio di una notte condannata a tirare avanti mentre il cielo le si scioglie dentro. Il primo racconto ci porta a Taranto, con un giovane apprendista in cerca di una guida per l’affiancamento a la “fatia”. Non so se Cosimo Argentina sia davvero entrato nello stabilimento siderurgico tarantino (ex-Ilva) e non credo che Dante sia mai stato all’inferno divino, ma i loro dannati sono familiari, ombre vive senza speranza, ombre a qualunque ora del giorno o della notte. I dannati che incontriamo in fabbrica non raccontano la loro storia, magari qualche improperio sarcastico per dissimulare il dolore e i suoi segni, qualcuno gioca a poker con le figurine dei propri morti: mio padre è morto di cancro, io vedo mio padre e mia madre, io rilancio padre, madre e pure mio fratello.… chi prende il piatto? 

Mi fermo che ciò sta visione che se devi morire è questo che vedi. Ci sta una specie di cattedrale del macabro. Nà, grande così. Distopia e delizia. Un edificio che vedi dove parte e non dove finisce. N’accrocchio di scanalature che puntano verso un altro universo. Una massa oscura che sale, sale, sale con carroponti mostruosi e tutti enormi. Un santuario immerso nella pece che ti sta dicendo ehi, maestro, sei morto!”   

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Doppio passo. Il pensiero poetico per riconciliarsi col respiro del mondo

Mi spieghi cos’è questo bagliore che appare e scompare davanti ai miei occhi? Ho qualche problema: sono furioso con me stesso. Mi sento sconfitto. Non so con chi parlare. Se guardo lontano, non mi vedo da grande. Cos’è il futuro?”

Questo libro è stato scritto durante la quarantena per pandemia; ma questa è soltanto l’occasione per fermarsi a scrutare la propria ombra proiettata dentro prima che fuori e “sospinta dal respiro del mondo”.   

Doppio passo è un titolo significativo, perché indica la presenza di poesia e prosa, il continuo alternarsi di due autrici donna, Anna Chiara Bruno e Maria Piera Lo Prete che incedono con passo leggero in una danza dai movimenti armoniosi che porta le parole a fondersi in un unico pensiero poetico.

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Cosimo Argentina legge Garcia Marquez

In periodo di quarantena, tutti leggevano tutto e consigliavano libri… Tutti grandi lettori che avevano già letto tutto e ne disquisivano con disinvoltura. In quel periodo mi sono ricordata di una intervista che avevo fatto a Cosimo Argentina su Gabriel Garcia Marquez ma non la trovavo più fino a ieri, compleanno di Argentina, allora ecco i miei auguri e scusate il ritardo di un giorno…

Leggendo gli scritti di Argentina mi è sembrato trovare qualcosa di Gabriel Garcia Marquez… è così, Gabo è uno degli autori che legge lei?

Gabriel Garcia Màrquez è stato uno dei più grandi. Morto lui restano le sue opere e quelle non moriranno mai. Sì, ho letto praticamente tutto di lui, sia opere di narrativa come Cent’anni di solitudine sia reportage come Le avventure di Miguel Littin sia gli articoli giornalistici.

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Taranto, l’inconscio fra lavoro e ambiente. Intervista a Cosimo Schinaia

Il libro “L’inconscio e l’ambiente” di Cosimo Schinaia è un’analisi chiara e necessaria per capire i meccanismi di difesa, a livello soggettivo e comunitario, che continuano a portare l’Umanità sulla strada della sottovalutazione, o peggio, della negazione dell’odierno problema ambientale, come sottolinea Luca Mercalli nella sua postfazione al testo. Affaritaliani ne ha parlato, direttamente, con Cosimo Schinaia, psichiatra e psicoanalista, membro della Società Psicoanalitica Italiana e dell’Internationall Psychoanalytical Association.

1. La “decrescita felice”, da Latousche a Pallante,cosa significa, secondo lei, è una soluzione auspicabile?e?

In realtà Serge Latouche parla di decrescita conviviale. Il termine decrescita felice è stato coniato da Maurizio Pallante, che separa la qualità della vita dal prodotto interno lordo (PIL). A mio parere, sostenere con decisione l’urgente necessità dell’equilibrio ambientale non vuole dire sconfinare automaticamente nell’utopia anti-universalistica sostenuta dai due, e i cui antesignani si possono rintracciare nei socialisti utopisti, fautori di un nostalgico ritorno alla semplicità rurale e artigiana, ma valorizzare la conservazione dei beni comuni, il benessere psicofisico nostro e delle generazioni future, costruendo una concreta transizione ecologica, in cui l’innovazione possa essere uno strumento di azione responsabile, che tenga conto dell’integrità degli ecosistemi e non ne alteri i delicati equilibri.

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Eleonora Pimentel Fonseca e la verità storica. Intervista ad Antonella Orefice

La storia è povera di eroine femminili che, oltre ad aver contribuito a cambiare il corso degli eventi, abbiano lasciato un segno fondamentale per l’emancipazione delle donne moderne. La poetessa di corte Eleonora Pimentel de Fonseca, donna di lettere nella seconda metà del settecento, divenuta poi la direttrice dell’organo di stampa della Repubblica partenopea, è un esempio fulgido ed affascinante. La sua biografia è stata oggetto di studi, romanzi e riduzioni cinematografiche che però non hanno messo a fuoco l’importanza e la verità storica della sua intensa vita. Ne parliamo con Antonella Orefice, storica che ha scritto: “Eleonora Pimentel Fonseca. L’eroina della Repubblica napoletana del 1799” (Salerno Editrice). Una biografia chiara, piacevolmente scorrevole, ricca e illuminante per conoscere e capire la donna in cammino dall’oscurantismo borbonico ai Lumi europei.

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