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Giuseppe Lupo e i libri che inondano il silenzio di vita

Giuseppe Lupo e i libri che inondano il silenzio di vita

Concludiamo il nostro Maggio tra i libri con un professore di letteratura italiana contemporanea, Giuseppe Lupo, candidato al premio Strega 2020, con un libro, Breve storia del mio silenzio, che è anche un invito alla lettura e alla propria crescita spirituale. Il silenzio imposto forzatamente dal fermo della quarantena per coronavirus è stato assordante e carico di tensioni, nulla a che vedere con la spinta formativa del romanzo del nostro autore e con l’energia e la vita trasmessa dalla letteratura. Una voce che affonda le radici nella memoria del passato per aiutarci a protendere verso il futuro.

Professor Lupo, l’antropologia culturale potrebbe essere considerata una costola della letteratura? I luoghi, le leggi, le culture dentro la commedia umana? Cosa mette nei libri che scrive e cosa cerca in quelli che legge?

Io non so se l’antropologia culturale possa essere considerata una costola della letteratura ma c’è una letteratura antropologica soprattutto nell’Ottocento, nel passato, andava ad indagare il folklore o le favole popolari però anche nel Novecento negli anni ‘70-’80 c’è stata una letteratura legata all’antropologia, addirittura c’è stato uno scrittore come Alberto Rovi che ha lavorato molto su questo, quindi sì, c’è tutto un filone legato molto all’antropologia. L’antropologia serve per capire usi, abitudini dell’essere umano e quindi serve anche per comprenderne gli stati d’animo e lo svolgersi della commedia umana come serve tutto quello che concerne l’umano essere.

In quello che scrivo, oltre le storie, metto un progetto e cerco di raccontare i cambiamenti di una nazione, le trasformazioni, ma cerco anche di raccontare come la singola vita degli individui interagisca con la vita della Storia, cerco d’indagare i rapporti della microstoria con la macrostoria, quanto la Storia venga a toccare la vita dei piccoli individui. Secondo me, questo tema è molto importante e cerco di raccontarlo, nei libri che leggo invece cerco storie che mi aiutino a capire, dalla letteratura, dalla narrativa io cerco lo strumento che mi aiuti a capire i luoghi, il tempo, il passato e il presente. Ecco nei libri cerco la chiave di lettura che mi aiuti a capire l’uomo, il passato, la Storia, le epoche.

La promozione della lettura, in Italia, si muove fra manifesti e proclami. Cosa si potrebbe fare concretamente per incrementare la lettura?

Per esempio, i festival e le iniziative a cui la gente partecipa, io non creso che servano a incrementare la lettura, l’impressione che ho: la gente partecipa, ascolta ma poi non compra il libro. Invece penso che lo strumento più importante per avvicinare e facilitare la lettura sia la scuola. Lettori non si nasce, si diventa. Dalla scuola elementare, primaria media e superiore si deve lavorare per far sì che gli studenti diventino lettori, però per avverare questo progetto bisogna che per primi siano gli insegnanti a credere nella lettura e devono leggere.

Dunque i festival sono importanti?

Sì certo, sono importanti ma bob per la lettura perché gran parte dei partecipanti ha la sensazione di conoscere il libro solo avendone sentito parlare e non lo compra nemmeno. La letteratura è legata alla formazione dell’uomo non è semplice informazione; i festival muovono persone, corpi, ma non creano un gruppo di lettori, un libro lo devi leggere

Le parole sono importanti ma fra notizie false, libri autoprodotti e spesso illeggibili, post su social violenti e sgrammaticati, la lingua e la letteratura ne escono male. Dunque quali parole sono importantiI?

Bisogna distinguere tra la cronaca cioè il presente, il tempo breve e il tempo lungo, la memoria del passato. Secondo me, c’è un equivoco: si ha la sensazione che per scrivere si debba raccontare cosa succede dietro la porta di casa o quello che sta accadendo nel tempo presente per strada; ma questo è un esercizio di cronaca, non letteratura. Un conto è che tu scriva di cronaca utilizzando anche il linguaggio dei social e un conto che tu fai il racconto di una storia che abbia profondità, in questo caso, non puoi usare la lingua della cronaca e dei social, devi usare la lingua della letteratura anche se non è facile.

L’entrata in scena del digitale, audiobook, ebook, hanno inciso, in qualche maniera, anche sul racconto letterario?

Sono strumenti di fruizione, strumenti alternativi al libro di carta, conformi all’era digitale, questo penso, non hanno la forza di sostituirsi si sono semplicemente affiancati al formato di carta. La tecnica ci aiuta, pensiamo, ad esempio, ai non vedenti, ecco con i nuovi strumenti il libro arriva anche a loro, ma non riusciranno a sostituire il volume di carta. Quanto alla scrittura non hanno avuto grandi influenze, sì il ritmo è più veloce e i periodi più brevi ma non più di tanto.

Oltre a scrivere lei insegna all’Università, quindi immagino che sono molti i libri che ha consigliato per studio o per lettura, ma quale o quali l’hanno folgorata prima d’intraprendere il suo percorso e quali hanno fortificato le sue scelte?

Ho scritto “Breve storia del mio silenzio” per mostrare anche questo, quali sono stati i libri che mi hanno formato, quindi la mia risposta è nel libro,leggetelo!

Lucia Pulpo

Nota: Giuseppe Lupo nato a Atella, insegna Letteratura italiana contemporanea presso l’Università Cattolica Sacro cuore a Milano e Brescia. Vincitore di molti premi tra cui: Premio Letterario Basilicata (1998), Premio Mondello (2001), Premio Carlo Levi (2008), Premio Vittorini ( 2011), Premio Frontino-Montefeltro (2016), Premio Acri-Padula (2018).

Autore prolifico di saggi e di romanzi tra cui: Sinisgalli e la cultura utopica degli anni Trenta, Poesia come pittura. De Libero e la cultura romana, L’americano di Celenne, Ballo ad Agropinto,  Mosè sull’Arca di Noè. Un’idea di letteratura, La sposa di Palmira, La letteratura al tempo di Adriano Olivetti, Gli anni del nostro incanto, Breve storia del mio silenzio, Civiltà Appennino (con R. Nigro).

1 Comment on "Giuseppe Lupo e i libri che inondano il silenzio di vita"

    Grazie a tutti questi articoli sui libri riesco a conoscere autori nuovi e a leggere qualcosa di diverso.
    GRAZIE

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