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Come nel ventre di una madre. Recensione

Come nel ventre di una madre. Recensione

Il libro si apre con un prologo, si abbassano le luci e arriva sulla ribalta scenica la voce di Nora, la protagonista: “Gradualmente le tenebre si diradarono cedendo spazio a una luce dorata e morbida che mi avvolse completamente, facendomi sentire sicura e protetta come nel grembo di una madre.

Inizialmente Nora è una voce che guarda il suo corpo dall’alto, la sua vita è un insieme di ricordi frantumati da cui emergono tre personaggi maschili le cui storie s’intrecciano con quella della protagonista intessendo una trama avvincente che stimola, nel lettore, il desiderio e quasi la necessità fino alla bramosia di andare avanti e leggere tutto perché i segreti della dottoressa Eleonora non si perdano nel mistero della vita reale. Infatti questo libro non ha il sapore del romanzo inventato dove le emozioni servono a distogliere l’attenzione dalla realtà in cui sia i personaggi sia il lettore, sono immersi. No, i richiamo a storie vere e dolorose come i femminicidi o la tragedia di Nadia sono notizie di cronaca che si mescolano armoniosamente con le vite di Nora, Tommaso, Dago e li inchiodano in un racconto tanto vicino alla realtà da sentirne dolore. Il dolore ha mandato in pezzi Nora fino all’incidente stradale. Ritrovarsi accanto Tommaso e Fabio serve a dare un senso all’ennesima battaglia a cui la donna è destinata, una battaglia per sopravvivere all’amarezza velenosa di tutte le lacrime che ha dovuto ingoiare e che l’hanno dilaniata. Il sogno di essere la Bella ispiratrice di Chagall, oppure l’amante di Baudleire, ha spinto Eleonora nel forte abbraccio di Dagoberto, giornalista affascinato da un saggio appena pubblicato da lei anche perché lui: “Sono sempre stato un avido ladro di anime pure. Le persone pure non sono le persone perfette, sono le persone che vivono in maniera chiara e cristallina. Sono quelle persone che hanno casini e gioie, ma li affrontano a viso aperto, senza mezze misure, ti abbracciano con tutto quello che sono. Sono le persone che stanno in silenzio, ma agiscono. In sostanza, sono persone grandi, che lo sappiano o no. Possono sperare e arrivare alla grandezza, alla felicità così come alla disperazione e al dolore.”

Nora è un’anima pura, le sue parole sono sempre chiare e cristalline e riflettono la chiarezza e la lucidità brillante della sua autrice, Lucrezia Maggi, sorprendente in questo complicato intreccio di emozioni e situazioni differenti nella sostanza, nello spazio e nel tempo.

Il volume di 102 pagine edite da “Scatole parlanti” nella collana Voci è un’imperdibile esperienza con cui confrontarsi e con cui scoprire frammenti di vita, taglienti ma illuminanti.

Lucia Pulpo

“Innamorati in blu” di Marc Chagall

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