La città perduta
Uscire dalla mia testa
andando dietro
raggi di luce calda
con passi leggeri
sorridendo a uno sbuffo di vento.
Parole da illusionista
prude l’anima irritata
potrebbe ridere
fragorosamente in un attracco nervoso
per grattare via
lo sdegno amaro
condannati
io, lei, noi
cani che attaccano
le proprie ombre
un altra lunga notte
ha consumato il tempo.
Davvero non sentivate
cadere granelli di polvere
nella clessidra rotta?
Cocci persi
cocci sparsi
cocci sporchi col nostro sangue
secco, già secco
altra polvere
in noi.