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Lo sceriffo John

Lo sceriffo John

John Wane
Dopo la strage nella scuola di Parkland in Florida, il presidente Trump ha dichiarato: “Ehi grinco, armiamo gli insegnanti e andiamo a riprenderci la serenità e l’onore perduto.” Poi rivolgendosi a Scott Petterson, il vicesceriffo piombato sull’uscio dell’edificio scolastico 90 secondi dopo il primo colpo, Donald gli ha detto ”Vigliacco, non sei entrato e hai lasciato che 17 innocenti morissero, giù la testa non sei degno di essere chiamato americano, ti faremo vedere noi come si fa”.
Immediatamente i miei pensieri vanno indietro nel tempo, alla mia vecchia scuola ormai abbandonata (G. Ferraris), un vecchio orfanotrofio riallestito come liceo scientifico. Dalle ceneri di mura scrostate ecco farsi avanti una figura, cammina sicura ma a scatti mentre sale il rumore dei suoi speroni lucidi che battono a terra graffiando il pavimento con punte che tagliano l’ombra sul pavimento. Un’ombra così scura che perfino la notte avrebbe paura di avvicinarsi troppo mostrando un colorito sbiadito costellato di sudore e paura. La figura è alta, imponente con una sigaretta accesa fra le labbra, chi mai potrebbe ribattere che a scuola non si fuma? Chi oserebbe dirlo a lui, l’uomo col revolver nella cintura e la stella sul cuore: lo sceriffo John Quarter.

Lo sceriffo senza paura che sa, vede e sente tutto, inutile chiudersi in bagno per fumare di nascosto, Quarter capisce e punisce ogni infrazione altrui, sfonda la porta con un calcio, ti guarda negli occhi e, se sopravvivi, ti sbatte in presidenza dove sarai sospeso e lui applicherà subito la pena buttandoti per strada facendoti passare dalla finestra chiusa con le grate di ferro arrugginito. Nulla è troppo per John Quarter. sceriffoInsegna a fare e disfare edifici e lo sento ancora camminare dietro i battenti serrati della scuola deserta dove sono cadute le scale del terzo, secondo e primo piano tutte a ridosso dei bagni del pian terreno, sarà stato lui quando gli hanno proibito di fumare in luogo pubblico?
Quarter faceva paura soprattutto alle matricolette del primo, ma arrivati al quinto con John potevi bere una birra e via verso l’università… chissà se davvero avrebbe puntato il suo revolver verso di noi.

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