Da uno studio recente pubblicato su “Nations Communications” 1000.000 anni fa un gruppo di “Homo sapiens” è giunto in Europa attraverso la Sicilia, si è dapprima unito a gruppi di “Homo di Neanderthal” (sempre in cerca di femmine con cui accoppiarsi) e poi lo avrebbe del tutto soppiantato perché munito di armi micidiali come un cervello più evoluto e il linguaggio. Quindi prima di quanto precedentemente ipotizzato.

Dunque, probabilmente, il “ratto delle Sabine (femmine per la procreazione) fu la chiave (Omero userà un altro espediente ma coniugato alfemminile non si può dire) per entrare nelle caverne di “Europei” fortissimi nelle ossa e nei muscoli (per questo più idonei alla sopravvivenza nelle terre quasi glaciali dell’Eurasia di allora), chiusi in clan patriarcali dove le femmine erano merce di scambio da trattare anche con violenza non seppero reagire adeguatamente alla migrazione dall’Africa del tempo.
Secoli più tardi le mondine italiane cantavano: “Allor che siamo donne- paura non abbiamo- abbiam delle belle lingue – e noi ci difendiamo….”
Corsi e ricorsi storici ma, di fatto, la specie africana “Homo Sapiens” ha soppiantato la specie europea de “Homo di Neanderthal” per uno scatto evolutivo legato al cervello e al suo funzionamento.
Nell’era di omologazione di massa dove tutti ballano la stessa musica e si esprimono allo stesso modo con lingue diverse ma, ormai, tutte povere d’idee; di cosa ha paura “l’occidentali’s karma?”