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Reportage: dai vichinghi ai mulini glaciali

Reportage: dai vichinghi ai mulini glaciali

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Alcune immagini valgono l’ intera storia. Ad esempio, il funerale o la preghiera dei vichinghi nel film “Il tredicesimo guerriero” del 1999. Una storia vera ma molto rielaborata, tratta dal manoscritto del 922 d.C. Del diplomatico siriano Ahmad ibn Fadian (interpretato nel film da Antonio Banderas).
Una testimonianza accurata e dettagliata sul mondo vichingo, usi (lavanda delle mani), religione (preghiere), riti funebri… manoscritto fondamentale per gli studiosi contemporanei che sono riusciti a trovare riscontri a quanto tramandato dallo scrittore e diplomatico siriano.
Nel suo reportage dalla Groenlandia, a proposito del veloce discioglimento dei ghiacciai, la giornalista Elizabeth Kolbert, ha scritto sul “The New Yorker” di un saluto particolare alla memoria dello scienziato della NASA “Alberto Behar”, una testimonianza dettagliata di cui i posteri potranno avvalersi per misurare il grado di autolesionismo dei nostri giorni.

Behar, con le sue sonde, ha permesso lo studio di luoghi incredibili come i mulini glaciali.
La scena è da immaginare con i contorni sfumati: 4 scienziati più la giornalista su una landa ghiacciata, legati con corde ben strette e ancorate a barili di carburante che si sporgono verso le rive del flusso glaciale, qui lunghe 1 km, che portano al mulino glaciale. Una specie di vortice naturale dove il ghiaccio viene triturato e gettato nell’oceano. Lo studioso della NASA aveva già sperimentato delle paperelle di gomma con impresso su una ricompensa da riscuotere per chi avesse trovato le papere e le avesse riconsegnate a lui che le aveva lanciate nel flusso glaciale. 2 di queste sono state restituite dopo il loro viaggio fra i ghiacci artici. Quando è morto Behar stava lavorando a un “drifter” (l’evoluzione delle paperelle) che poi i suoi colleghi hanno lanciato nel flusso glaciale groenlandese a cui è stato dato il nome “Behar”.
gr.

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