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Consigli pratici per uccidere mia suocera

Consigli pratici per uccidere mia suocera

consigli-pratici-per-uccidere-mia-suocera-e1487845661838-665x1024Dopo appena un anno dal suo esordio come scrittore, Giulio Perrone torna in libreria sempre con Rizzoli e sorprende nuovamente i lettori con pagine di puro divertimento, impregnate di ironia e fantasia come non si scrivono più da tempo in nome di serietà e austerità come se la realtà sia da assecondare, subire e mai affrontare a cuore aperto.
In fondo anche Leo, il protagonista, sembra seguire la strada tracciata dalla Realtà per lui, sembra…“Il mondo stavolta ha bussato così forte che rimettersi a dormire è davvero impossibile. Perfino per me.”
“Consigli pratici per uccidere mia suocera”, un titolo che a prima vista richiama gli spettacoli di avanspettacolo con lo sposo tormentato dalla suocera invadente, invece fin dalle prime pagine si sa che Leo è beato tra le donne, moglie che diventata ex ha aggiunto sex-appeal al suo bagaglio ed è stata innalzata da Leo ad amante con cui tradisce la sua attuale fidanzata che è stata la causa del suo divorzio. E fin qui il lettore può solo apprezzare la musichetta di sottofondo che accompagna le battute degli attori ma, presto, entra in gioco Dustin con la sua tragicomica avventura fra carte da gioco e malavita e la sua condizione di padre assenteista. L’irruzione di un racconto di genere diverso spiazza il lettore che si era accomodato sulla poltrona pronto al riposino. Il linguaggio chiaro e la fluidità stessa del raccconto accarezzano e solleticano l’orecchio di chi si avvicina a questa lettura ma funziona così per tutti gli incantesimi.

Infatti il colore del cielo cambia ulteriormente quando Leo parla dei suoi lavoretti, il suo preferito è presso l’editore Enea Ranieri Maloisi; ora la faccenda si tinge di reale perché Giulio Perrrone è direttore e fondatore della casa editrice sua omonima dunque Leo parla di esperienza diretta permettendo al lettore di calarsi con quella liana, senza indugio alcuno, all’interno di una giungla (sono così anche le nostre città?) dalla fitta vegetazione che avvince il lettore e lo inebria con i sorrisi ammiccanti di Annalisa e la determinazione di Marta. Le ombre pesanti sono quelle degli amici di Dustin a cui, fra un ceffone e l’altro, Leo chiede:
“Ma lei per caso ha mai pensato a come uccidere sua suocera? Ercole Esposito mi guarda stralunato. Gli occhi gli brillano di rabbia. La signora Maria è come una seconda mamma per me. Daglielo natu ceffone a sto strunz.”
Insomma un altro problema da risolvere. Tutta la vicenda si svolge a Roma, una coordinata fissa che permetterà a Leo di non perdere l’orientamento malgrado la vita travolga con irruenza la sua esistenza. Sorprendente fino alla fine quando i fili si fondono in uno solo. Lucia Pulpo

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