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Le orme nella memoria di Lucrezia Maggi

Le orme nella memoria di Lucrezia Maggi

Lucrezia Maggi“Dal giorno in cui mio padre si è spento, tornare a casa dei miei è ogni volta una sofferenza. Ora più che mai. Giro in quelle stanze vuote cercando gli echi e le presenze di un tempo, quando, in quella casa, eravamo addirittura in otto.”

Un breve ma intenso “Diario infausto, venti giorni al suo fianco” quello che Lucrezia Maggi scrive vivendo gli ultimi giorni della madre con amore e rabbia perché la sua morte, ”Il modo ancor m’offende”.
La figlia scrittrice affida alle pagine di “Prima che il tempo ne cancelli le orme” la denuncia di un terribile episodio di mala-sanità consumato nel tarantino e destinato a ingiallire nella memoria come sulle pagine dei giornali del 2013 che riportarono la notizia.
Dolore e amore in una danza infernale che esplode in rabbia quando la verità si palesa in tutta la sua crudezza disarmante.

Sentimenti così forti sfuggono a qualunque racconto razionale, per questo l’autrice si affida alla ricostruzione fedele di ogni singolo giorno passato a respirare le paure, i gemiti e le lacrime trattenute con la propria madre.
Anche il linguaggio è fedele, sincero con accenti appassionati che accompagnano il lettore in un pamphlet che è un grido da ascoltare per la propria crescita umana.
Giunto alla sua seconda edizione con “Print me” Editore offre un’esperienza dolorosa ma autentica.
Lucia Pulpo

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