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Il Genio nella lampada dell’Arte. Intervista a Leo Tenneriello

Il Genio nella lampada dell’Arte. Intervista a Leo Tenneriello

leo-foto-2 Mercoledì 28 Dicembre, si terrà il recittal letterario con musica “Wilde-Dialogo con il Genio”, scritto e suonato da Leo Tenneriello. L’evento organizzato dall’associazione culturale “Dialoghi itineranti- Amici della biblioteca di Statte” presso la scuola elementare “Giovanni XXIII” (a Statte) è un’occasione per scoprire un artista poliedrico capace di scomporre le immagini in singole emozioni con cui riportare l’anima alla luce e permetterle di divenire il faro della nostra vita.

D) Le opere di Leo Tenneriello offrono una fusion tra libri e musica ma sono venute prima le note o le parole?
R) Prima sono venute le idee e poi parole e musica insieme per dar corpo a queste idee. Musica e parole si fondono in un amalgama uniforme che riempie le idee di vita materiale. La letteratura è una mia passione da sempre, io sono un musicista appassionato di letteratura.

D) Lei si classifica come cantautore o un artista più particolare?
R) Io sono un imbrattacarte strimpellatore. Questa è la definizione che mi si s’addice.

D) Chi sono i suoi autori preferiti?
R) Ce ne sono tanti, Kafka e Wilde in primis, Camus, Calvino ora mi affascina molto il De Profundis di Wilde.

D) Nel suo racconto “L’uomo che parlò con il genio” lei parla dell’autore come di un “gigante invisibile” questo lo accomuna con Kafka, perché?
R) Kafka era alto e molto magro, Wilde era magro ma più corpulento tranne nel periodo della detenzione in carcere quando fu abbandonato dai suoi amici e perfino dal suo amante. Invisibile è colui che non si vede ma c’è. Una specie di censura fisica.

D) Anche lei è invisibile?
R) Direi addirittura inesistente.

D) Le chiedo come Wilde nel racconto: ”Qual’è il nesso fra dolore e bellezza?”
R) Il dolore ci permette di rompere la nostra superficialità e ci mette in contatto con l’anima. La bellezza, dunque, nasce dal dolore e ci permette di rinascere con la gioia di vivere. Possiamo dire che camminano insieme e sono reciprocamente necessarie a loro stesse e alla nostra guarigione spirituale

D) La canzone “Voglio bene all’Italia”vede la collaborazione di un altro artista nostrano:Mimmo Cavallo. Come nasce questo sodalizio artistico?
R) Con Mimmo c’è un’amicizia lunga anni. La canzone è nel suo album del 2011, la scrivemmo insieme e mi sembrava particolarmente indicata per chiudere il mio cd perché, l’ultima parte della sua vita Wilde la trascorse in Italia, inoltre il nostro è un paese bellissimo ma versa in una condizione davvero dolorosa per chi lo ama e ci vive dentro. Mi è sembrato un omaggio doveroso.

D) Il suo lavoro su Kafka ha ricevuto diversi premi e riconoscimenti… a “Wilde” sono già arrivati?
R) Ha visto la luce da pochi mesi però la canzone “Tutto può succedere”, la prima canzone è stata premiata come seconda classificata al concorso”Le parole che cantano” lo scorso 2015 a Boario Terme. Tutto il progetto per parlare della Bellezza dell’arte è nato da qui, La bellezza che ci fa superare il dolore e ci avvicina all’ascolto degli altri come fonte di bellezza ulteriore.

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