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Il Nobel e la rivoluzione di Bob Dylan

Il Nobel e la rivoluzione di Bob Dylan

vento-1 2016, il premi Nobel per la letteratura a Bob Dylan. Un altro esempio da annoverare nella “La struttura delle rivoluzioni scientifiche” di Thomas Kuhn.
Il salto è agevole per qualunque intelletto che non appartenga ad un “paradigma” … innato.
Scrivendo di Bob Dylan non ci sentiamo costretti a parlare del menestrello che strimpella alla corte dei signori o nelle piazze dei villaggi; Robert Allen Zimmerman è l’uomo che cammina sulla strada e, qualche volta, lo incrociamo o ci arriva la voce ma… “Quante strade deve percorrere un uomo/ prima che si possa chiamare uomo?”

Siamo seri, c’è da cantare e camminare ancora tanto prima di trovare altri uomini.
Non gli interessano i poeti, anche se il suo pseudonimo deriva dal nome del poeta popolare Dylan Thomas, al nostro artista del Minnesota interessa la verità e l’umanità.
Voler discutere se sia o meno un poeta o un semplice artista, Nobel meritato o inopportuno… non c’interessa, è additato come il maggior rappresentante del movimento pacifista quello che più di altri soffiò verso il cielo degli anni ’60 e il canto divenne vento e portò scompiglio e tempesta.
“Mama seppellisci le mie pistole nella terra/ non posso più sparare/ quella lunga nuvola nera sta scendendo/ mi sembra di bussare alle porte del cielo.”
Questa tempesta onesta (“per vivere al di fuori della legge/ devi essere onesto…”) ha rivoluzionato lo status quo ispirando paradigmi ancora oggi non completamente accettati: dal pacifismo al rispetto di tutti gli esseri umani senza distinzione di razza, sesso o religione (il movimento di protesta degli anni ’60)..
Ma, come scrive l’epistemologo nell’opera citata inizialmente, la comunità dominante condivide, fra i suoi membri, valori e criteri di giudizio, modelli interpretativi e chi non condivide deve essere bandito e ridotto al silenzio perché è necessario che gli eredi siano educati in base agli stessi contenuti e valori… dunque prima che un “miscredente” possa essere riconosciuto come appartenente alla comunità scientifica… devono venir meno tutti i suoi detrattori. Non a caso il riconoscimento a Bob Dylan arriva quando i suoi fan sono “attempati” e la generazione avversa (i loro padri) ammutolita.
Speriamo che la pace diventi il nuovo paradigma “normale” riconosciuto da tutti come necessità di vita.
bob-dylan

1 Comment on "Il Nobel e la rivoluzione di Bob Dylan"

    Cara Lucia, il riconoscimento del Nobel a Bob Dylan mi ha subito stupito e poi profondamente commosso perchè allora io c’ero, l’ho ascoltato, ho cantato le sue canzoni e quelle di Joan Baez e quel mondo l’ho vissuto dal di dentro con grande entusiasmo e speranzosa felicità ed allegria e non da spettatore esterno, sordidamente critico e pieno di rabbia per quel mondo, straordinariamente diverso e innovativo, che non riusciva a capire e lo interpretava come una grande minaccia per il suo quotidiano perbenismo e conformismo.
    Cara Lucia, il tempo è galantuomo e questo grande riconoscimento al suo genio poetico lo dimostra. Che bello!

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