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La moda del falso in serie

La moda del falso in serie

0.0 persefone gaia al MArTa Dopo la bellezza di plastica nei volti di donne contemporanee, esaltiamo la bellezza di statue finte, copie di reperti famosi ma lontani…Lo scorso 28 Luglio è stato inaugurato il secondo piano del museo archeologico di Taranto. Nel dare la notizia durante il tg3, la giornalista non si è curata di specificare cosa ci fosse nel museo, reperti romani, sanniti, greci o marziani, non ha approfondito il discorso spiegando cosa ci fosse agli altri piani o dell’importanza di questo museo ora e di che sviluppo fosse la testimonianza; no, la signora ha soltanto sottolineato la creazione di una copia della statua “Persefone Gaia” ritrovata a Taranto ma custodita nel Deutshe museum di Berlino.
Conosco la storia della statua e della dea e nutro molta simpatia ma non si può parlare di una copia soltanto perché è una delle novità più facilmente descrivibili…

1) dover ricorrere ad una copia al posto d’esporre l’originale… non non è motivo di vanto. 2) Il servizio messo su comunicato stampa evidenzia la povertà di professionalità di giornalisti e redazione. 3) Scambiarsi copie (in cambio della concessione a Berlino è stata mandata la copia della nostra “tomba dell’atleta”) e riempire i musei di falsi è abominevole considerando che proprio questi musei hanno i depositi sotterranei che straripano di reperti di notevole valore artistico, storico… addirittura spettacolari come gli enormi crateri ellenistici, e le ceramiche di tutte le manifatture.
Ma non è la prima volta che, a Taranto,nuovo allestimento coincida con nuova copia finta come avvenuto con l’inaugurazione del primo piano con la testa del colosso perduto di Ercole.
Chissà, magari gli originali potremmo sotterrarli nuovamente aspettando che la moda cambi.

6 Comments on "La moda del falso in serie"

    Eh si. Un vero peccato! Il museo dovrebbe essere il fiore all’occhiello di una città “distrutta” da uno sfruttamento siderurgico e non solo, terribile. Una città con tanta storia alle spalle merita sicuramente di più!!!!
    In primis meriterebbe persone colte ed appassionate che sappiano e vogliano farla rinascere. Ma questo di Taranto non è un caso isolato e certamente non l’unico in Italia.

    Far passare per un grande evento il fatto di poter esporre dei falsi o delle copie è, quanto meno, demoralizzante in quanto sarebbe molto meglio leggere e studiare un testo che approfondisca adeguatamente lo studio dell’oggetto.
    Di questo passo si potrebbero costituire musei in luoghi, storicamente e geograficamente insignificanti, pieni di riproduzioni di ogni tipo e di ogni epoca come tanti baracconi di una qualsiasi Topolinoland e, magari, per renderli più interessanti, circondarli di ville pompeiane o templi babilonesi nuovi di zecca.
    Si potrebbero ricoprire tali copie con oro 12 carati o anche verniciarle metallizzate e inserirle in un ambiente senza alcun contesto storico……..Che demoralizzazione…….

    Ciao Valerio… demoralizzante ridurre un museo a parco-giochi stile Gardaland con piramidi e maledizione del faraone…

    Dimostra le poliche dei musei e le forze ingioco..in questo caso molto deboli da parte del museo di Taranto..

    Ciao Tiziana, certamente non discuto la forza ma l’opportunità di creare “bellezza in serie”…

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