Pidocchio, non avrai il mio scalpo
Mi piace dirlo: tre e non più oltre. Porterà bene dirlo?
Comunque è scritto! Chiudiamo qui la malattia, lungo respiro e rincominciamo a vivere. Questa è l’unica prestazione concessa.
Scusate lo sfogo ma bisogna porre in chiaro numeri e carte.
Ricordate “Il castello dei destini incrociati” di Calvino? Credo che il titolo sia quello… dunque la mia carta, se esiste, è una leonessa con sopra la pelle di un agnellino.
La figlia del re degli animali mascherata da vittima sacrificale. Come si dice? Uno, due, tre, stella… via il vestito e la maschera e con l’amico Nietzsche “diamo il via alla danza della stella”. Stella stellina illumina il mio destino e il cammino verso il regno animale che lo voglio salutare. Non mi fermerò lì perché sono una leonessa e non un maschio tutto criniera e vanità. Voglio fare esperienza di ruggiti, corse, salti senza aver paura di essere scoperta o dover chiedere scusa per la mia natura felina.
Intanto devo puntare e battere il terzo ostacolo alla mia liberazione.
Pidocchio non avrai il mio scalpo.
E questo è quanto è dato di sapere a noi umani, il resto è già storia risaputa.
13 Comments on "Pidocchio, non avrai il mio scalpo"
BRAVA!!!! stato d’animo giusto per affrontare questa ennesima prova!
Un abbraccio
Raffy
Ciao Raffy
Stupenda!
Sempre tu, Tiziana!!!!!!!!!!!!!!!
Una leonessa non si arrende mai e tu sei una vera leonessa e il tuo destino sarà subito roseo e avrà una luce nuova!
Forza Luciao, siamo con te
Grazie, Antonella
Cara Lucia, questa volta ti sei superata.
Se tu non ci fossi, bisognerebbe invertarti necessariamente perchè ogni volta sei una carica di forza ed entusiasmo per tutti.
Ed allora, in bocca al lupo e in …….
Valerio, che commento… grazie!!!!!!!!!
Quando il gioco si fa duro è da giocare, lo dice anche una canzone.
Siamo con te!!!!!
Porca Troia anche questa volta vedi di calare il Settebello di fronte a questo giocatore incallito.
Nicola, grazie del sostegno, a presto!!!!!!!!!!!!
Cara Lucia, non è vero che sei irrazionale: SEI SOLTANTO UNICA. Anche io, sono passato da problemi simili (e forse “più irrimediabili” dei tuoi), ma io ero un leone ferito che non reagiva come “una leonessa”; in quel periodo, lo confesso, ero un debole che più debole non si può: Debole interiormente e debole ancora di più, esteriormente. Ed allora ti dico: Non siamo macchine senza emozioni e, se anche vi fosse in te, (come penso) una debolezza interiore, la forza esteriore che riesci ad esprimere è di esempio per noi tutti. Mi permetti di dirti, ti voglio bene? In bocca al lupo.
L’affetto sincero fa sempre bene!!!!!!!!!!!!!
Lucia, i tuoi pensieri non sono poi tanto caotici, come mi dicevi. Sono essenziali, puri e li hsi ricavati dalla parte più buia di te, la più istintuale. Brava perché il contatto con tutte le “noi” ci fa essere complete…alla fine.