La favola della quercia bianca
Quando si avvicina il Natale abbiamo tutti più voglia di tenerezza e spesso anche di favole a lieto fine.
proprietaria del suo terreno e del suo destino.
C’era una volta in Georgia (USA), un colonnello William
Henry Jackson che amava le piante della sua proprietà terriera. In particolare ne amava una, una quercia bianca secolare che lo riparava durante i giorni assolati delle vacanze estive
Divenuto adulto e poi vecchio l’eroico colonnello non sopportava l’idea di cedere la sua quercia ad alcuno così fra il 1820 e il 1832 firmò un atto dove si liberava l’albero da ogni schiavitù e assoggettamento a esseri di razza umana donando all’arbusto la proprietà di se stesso e del terreno in cui affonda le sue radici per un raggio di circa 2 metri e mezzo intorno al tronco.
Nel secolo successivo, durante una notte tempestosa mentre in Europa infuriava la seconda guerra mondiale, la quercia si ammalò e morì… tuttavia ancora ad Athens si onora e rispetta il figlio della quercia, nato da una ghianda caduta dall’albero morente.
Il bello di questa storia è che laggiù c’è una quercia con una targa che attribuisce la proprietà al vegetale stesso e tutti vivono felici all’ombra della grande quercia bianca.