LA RAGAZZA NERA SUGLI ARANCI (S. Quasimodo)
Forse è un segno vero della vita:
intorno a me fanciulli conleggeri
moti del capo danzano in un gioco
di cadenze e di voci lungo il prato
della chiesa. Pietà della sera, ombre
riaccese sopra l’erba così verde,
bellissime nel fuoco della Luna!
Memoria vi concede breve sonno;
ora, destatevi. Ecco, scroscia il pozzo
per la prima marea. Questa è l’ora:
non più mia, arsi, remoti simulacri.
E tu vento del sud forte di zagare,
spingi la luna dove nudi dormono
fanciulli, forza il puledro sui campi
umidi d’orme di cavalle, apri
il mare, alza le nuvole dagli alberi:
già l’airone s’avanza verso l’acqua
e fiuta lento il fango tra le spine,
ride la ragazza, nera sugli aranci.
Di Salvatore Quasimodo
Tratta da “Ed è subito sera”
1 Comment on "LA RAGAZZA NERA SUGLI ARANCI (S. Quasimodo)"
Che bello!! Non lo ricordavo nemmeno piu’… Il tempo passa e presi dalla quotidianita’ non ci fermiamo più a leggere brani come questo che fanno scaturire emozioni bellissime. Gazie Lucia!!