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Le Olimpiadi e la cittadinanza nell’Umanità

Le Olimpiadi e la cittadinanza nell’Umanità

0 . 0 . 0 . 0 . black powerAlle Olimpiadi del 1968 a Città del Messico gli atleti statunitensi Tommie Smith e John Carlos salirono sul podio del primo e terzo posto per i 200 metri senza scarpe con calzini neri e mentre suonava l’inno della patria chinarono il capo e alzarono il pugno col guanto nero del “Black power”, un gesto dimostrativo contro il razzismo verso i neri che costò loro l’eliminazione dalla squadra olimpionica.

Il mancato rispetto dei diritti civili ha una lunga storia alle spalle.

Potremmo parlare della Germania nazista e della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’uomo nata nel 1948 all’indomani della seconda guerra mondiale, ma potremmo andare più in dietro quando a essere discriminate erano le donne anche nell’Unione sovietica rivoluzionaria dei primi decenni del Novecento.

Allora si stava sperimentando un modello sociale che non avesse nulla a che fare con i retaggi borghesi e capitalisti, nessuna convenzione retrograda ma le donne non avevano la stessa importanza di ruolo propria degli “esemplari” maschi.

La rivoluzionaria Alexandra Kollontaj scrive sulla questione nel 1923 (Eros Alato): “L’enigma dell’amore, o in altre parole la questione delle relazioni tra i sessi, problema antico quanto la stessa umanità. Nelle differenti tappe del suo sviluppo storico, l’umanità ha tentato di risolvere la questione in diversi modi. Le chiavi cambiano, ma l’enigma rimane tale. Esse dipendono dall’epoca, dalla classe, dallo spirito del tempo (la cultura).”

Le “chiavi” sono cambiate e alle Olimpiadi invernali di Sochi (Russia) 2014, L’amore da risolvere è quello omosessuale contro cui Putin ha scritto leggi e formulato proibizioni.

Diverse sono state le manifestazioni di protesta (soprattutto estere dalle delegazioni assenti agli atleti con indosso i colori del movimento arcobaleno), fra cui quella di un’altra Alexandra (Portiannikov) che il 30 gennaio ha ballato in tutù e manette il “Lago dei cigni” nei giardini di Porta Iauski, a Mosca.

Le olimpiadi sono un momento d’interruzione dalla barbarie e anche queste proteste lo dimostrano.

Il rispetto dei diritti umani è connesso all’’idea di laicità ovvero, come scrive Salvatore Vacca (Un idea di laicità), al rispetto della cittadinanza nella Polis umana.

Laico è chi rivendica la propria libertà di scelta e non si omologa alle imposizioni di Stato, di Chiesa o di sistema imperante. La crisi economica e morale ha incrinato l’idea di laicità in favore di troppi “ismi” che calpestano ogni diritto, degradando gli uomini a vivere come “stranieri in patria”.

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