Uno specchio per il polpo
Un amico autorevole mi ha fatto leggere alcuni versi di Vittorio Bodini. Fra quelli “proposti” alla mia attenzione vi sono quelli sul polpo e capirete che mi sono sentita chiamare in causa perchè il mio cognome in spagnolo significa appunto polpo. Sembra proprio parlare di me (non dell’amico-mittente). Il cielo, il mare, il parlare di troppi che crercano soltanto di venderti qualcosa e la pena sempre personale… mi consola il fatto che i polpi hanno la fama di essere animali intelligenti anche se è facile pescarli e malgrado la ferocia della nostra agonia (sbattuti vivi sulla roccia).
Come un polpo sbattuto (di Vittorio Bodin)
Come un polpo sbattuto ancora
vivo contro lo scoglio
si arricciolavano i miei pensieri
a Bari fra le barche verdi e gli inviti
favolosi dei venditori
di quella iridescente pena; ma io
non avevo che una moneta
d’impazienza e di notte,
una moneta nera dei paesi
dell’interno, che soffoca le case
fra orizzonti di corda su cui oscilla
la tarantola – un’altra pena; e tu un’altra,
quando dicesti: la pietà è più forte
dell’amore.
Più rapida è volata
che il mio odio la mano sulla tua guancia.
1 Comment on "Uno specchio per il polpo"
mia cara Lucia, con questa poesia mi viene un po’ di nostalgia… a sentir parlare di polpi, scogli e tarantole mi viene in mente e mi manca il mio Sud…cosi’lontano!
quella moneta e quella speranza lasciano aperti sentieri di luce (il tuo nome deriva proprio da lux-lucis).
la pieta’ non e’ piu’ forte dell’amore..giammai!
semmai l’amore e’ piu’ forte di tutto!