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Joe Bond e la banda dei piombatori a Taranto

Joe Bond e la banda dei piombatori a Taranto

Il presente in cui viviamo è il risultato di idee, storie e personaggi diversi nati spesso nella fantasia di artisti visionari, poi hanno trovato corpo materiale su un palcoscenico fatto di fango impastato con sudore e sangue “animale”.

Scriveva Oscar Wilde: “La vita tiene lo specchio all’arte, e […] realizza di fatto quanto era stato sognato nella finzione.”

Così leggendo La filosofia di Topolino ho trovato una storia disegnata dopo la “Grande Depressione” americana, e introdotta in Italia nel 1939. Una storia che voleva essere la trasposizione esagerata del sentimento di quegli anni negli States, ma si è incarnata qui, nella Taranto dei nostri giorni.

Il saggio di Giulio Giorello analizza le storie del personaggio principe della Walt Disney e evidenzia le “affinità elettive” di topolandia con filosofi e filosofie della civiltà umana.

Nel secondo capitolo…

Topolino in cerca di fortuna, ovvero in cerca di lavoro, viene in trasferta da Topolinia sperando di trovare nella città dell’acciaio una botte di ferro con cui ripararsi dalle accuse di Minnie, secondo la quale lui è uno scansa fatiche che non vuole lavorare seriamente e s’impiccia di cose che non lo riguardano per perdere tempo e far credere di pensare al bene altrui.

Dopo aver rovistato dappertutto, sotto i sassi e sulla cima dei fichi d’India più grandi, decide di seguire le orme bordate di pesante fuliggine rossa che lo conducono fino al grande impianto dell’acciaio da cui escono tutti i tubi (e non solo quelli) installati nell’intera nazione.

Un grande impianto avrà bisogno di tanta manutenzione” pensa ingenuamente come se la logica avesse senso nella teoria della “gravità terrestre”.

Essendo privo d’esperienza il nostro protagonista viene inquadrato come apprendista sotto la guida del mastro Joe Bond, un esperto rinomato personaggio con le sembianze di una volpe. Volpe rossa, naturalmente.

Ma subito Michey sospetta che non sia tutto regolare perché la sua guida è eccellente con la cetra in mano “a parlar d’amore” ma, in pratica, non risolve i problemi e non rimette gli attrezzi a posto. Eppure sono in tanti a richiedere i suoi servizi, sopratutto gli industriali ricchi che lo invitano ai loro pranzi e non gli fanno mancare lavoro e ricompense laute. Topolino non ha prove schiaccianti e preso dal rimorso per aver dubitato della propria cara guida, decide di fare una chiacchierata con l’amico tenente Manetta che lo mette in contatto con Todinsky, il giudice che ha la sua tana sulla costa di Mar Piccolo.

Todinsky è una verdesca che si ciba di alghe vegetali ed è implacabile con gli avvelenatori ambientali che con i loro intrugli finiti in mare, le hanno causato una mutazione genetica che la costringe a uscire dall’acqua quando cambia il vento di scirocco.

Nella storia a fumetti, Joe è un ladro che non trovando lavoro organizza la “banda dei piombatori” e, correndo di furto in furto, finisce per compiere un passo falso di cui approfitterà il giovane apprendista per smascherare l’inganno del finto maestro che beneficia del buon cuore dei suoi impresari per derubarli causando loro anche danni ingenti legati alla manomissione dei tubi… tutto si risolve nei fumetti mentre la nostra Realtà sembra finir in… fumo.

Lucia Pulpo

PUBBLICATO SU COSMOPOLISMEDIA IL 9/6/2013

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