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Lettera al lettore eletto in Parlamento

Lettera al lettore eletto in Parlamento

Caro onorevole parlamentare,

mentre leggi questo mio appello scritto tu sei un mio lettore e in quanto tale devi essere propenso a credere alle favole lasciandoti trasportare da parole ammiccanti e contenuti metaforici (di che?), così da aprire la mente e captare il mio problema ed eleggerlo a tuo problema.

Funziona così: chi vuole essere letto deve farsi eleggere nel ruolo pensatore unico.

La Cultura in Italia è una parola con cui riempirsi la bocca (attento non la pancia, quello sarebbe peccato di golosità e con la Crisi economica che aleggia, un pasto “saziante ed esaustivo” equivarrebbe ad un oltraggio contro l’umanità), non si può considerarla (la coltivazione diretta di chiacchiere) un fatto vero e utile… no, in tutta franchezza serve un po’ di concretezza percui via la scuola o almeno via i libri dalla scuola che non possiamo continuare a sperperare il denaro pubblico!

Da un’indagine della Inox ho appreso che addirittura alcune scuole hanno delle biblioteche specializzate per gli approfondimenti di docenti ed alunni. In un paese civile non possiamo permettere un tale insulto verso i disadattati, i poveri di spirito e gli analfabeti. Vogliamo emarginarli?

Non è caritatevole, siamo noi che dobbiamo adeguarci ed accoglierli nelle nostre aule imparando da loro come aprire serrature chiuse e compiere delitti perfetti. Certo non tutti i disadattati vanno bene magari qualche “uomo d’onore” potrà fornirci le referenze giuste.

Ma più in generale dovremmo abolire tutti i luoghi dove s’impara e si coltiva l’odio per l’ignoranza. Infatti perché non trasformiamo tutte le biblioteche in dormitori per cervelli ribelli? Credimi, onorabile, questo significherebbe attivare una catena virtuosa perche’ i reticenti potrebbero essere stimolati con investimenti mirati ad atterrarli e, una volta provocato un trauma cranico, si garantirebbe loro il soggiorno in biblioteca dove ci sono sempre i servizi igenici e la macchina del caffe’.

Naturalmente, per supportare questa opera meritoria si potrebbe organizzare una rete o almeno un filo che connetta le biblioteche alle librerie (spesso più numerose) cosi’ da agevolare l’incidente con l’ausilio di un inciampo con caduta da filo.

Le librerie dovrebbero pagare una tassa speciale per poter partecipare a questo sistema e dovrebbero attrezzarsi di lenzuola da portare in biblioteca, lenzuola non comuni meglio se ricamate a mano tanto che altro hanno da fare i librai?

Mio caro lettore eletto, questo mi sembra un quadro propositivo convincente ma sai che ci sono dei “facinorosi” che pensano e pensano diversamente da quanto qui auspicato? Ho letto la lettera che hanno stilato e che ti manderanno per convincerti che la cultura merita rispetto e che questo rispetto deve essere dimostrato con un “piano per la lettura”. Sovversivi riuniti nell’associazione “Forum del libro”, hanno persino un sito e la lettera che ti manderanno porta le firme di circa 5000 e-lettori (da e-book temo ci siano anche loro da cancellare). Peggio questa “cosa” può essere firmata anche in una delle oltre 500 librerie aperte anche oggi, domenica 24 giorno votato alla tragedia politica, e c’è anche a Taranto una libreria aperta. Peggio, la libreria Dickens di via Medaglie d’oro, per festeggiare con entusiasmo questa elezione della Cultura al Parlamento, ha organizzato un’ora di lettura (dalle 11 alle 12) di testi proposti liberamente da lettori accaniti (e dunque contagiosi).

In fede (il mondo gira all’incontrario e chissà a cosa bisogna credere davvero)

Lucia Pulpo

PUBBLICATA SU COSMOPOLIS IL 24/2/2013

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