Credo agli oroscopi? Leggo qualche volta qualche oroscopo di quelli ben scritti che citano canzoni e film, con immagini surreali e scenari improbabili ma belli da proiettare… “sullo schermo emozionale delle intuizioni. (Streghetta lo sono anch’io se riesco a parlare così!).

Questa settimana il mio annuncia: “Una tempesta perfetta, di quelle benevole”.

Allora immagino un mondo che corre verso l’orizzonte ma a rallentatore così che io possa analizzare fotogramma per fotogramma lo spostamento irreversibile dell’ombra sul palcoscenico della quotidianità. Piano perché devo trovare il benevolo.

L’ombra si allunga, si nasconde mentre il sole ascende irresistibilmente verso il trionfo del tramonto.

Certo il tramonto è il momento glorioso del sole perché non solo s’infiltra dappertutto ma lascia il suo segno evidente color del sangue.

Sangue che ribolle nella pentola del corpo posta sulla fiamma del desiderio che al calar del sole prende consistenza e reclama soddisfazione al sicuro segreto dell’oscurità notturna, cieca e silente che non sa distinguere le ombre dalla realtà.

Dunque prevedo un futuro difficile da scovare sotto le coperte di un presente addormentato su un letto di spine.

Se la conclusione non è buona posso cancellarla dichiarando di non voler far la maga ma di voler entrare in politica dove si fanno ipotesi, s’inventano storie per denunciare il malaffare e le debolezze altrui, si prospetta un futuro fantastico ma… non si conclude niente!