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Intervista a Giuliano Pavone

Intervista a Giuliano Pavone

SPRUSCIANO, LA PUGLIA DI GIULIANO PAVONE affaritaliani.it9/10/2012

Il 3 Ottobre è uscito in libreria “13 sotto il lenzuolo” ne parliamo con l’autore Giuliano Pavone.

Il suo romanzo è ambientato a Sprusciano, dov’è?

Sprusciano è un nome di fantasia. Intanto è un paesino della Puglia perché di quello volevo parlare. Per me è importante ambientare i miei romanzi in luoghi conosciuti, di cui posso descrivere ed analizzare i dettagli per carpire il “Genus loci” senza cadere però nei limiti del provincialismo. Seguo l’insegnamento: “Parla di ciò che sai come fosse il mondo”.

Lei ha iniziato con un libro su “Giovannona coscia lunga” ed a distanza di quasi vent’anni scrive “13 sotto il lenzuolo”. Qual’è la differenza?

La differenza sostanziale è che “Giovannona coscia lunga” era un saggio pubblicato a 22 anni dove analizzavo il genere “commedia all’italiana” mentre “13 sotto il lenzuolo” è un romanzo con dentro tanti ingredienti. Sono partito dalla storia di Martino Scialpi (che vive a Martina Franca) che negli anni’80 ha fatto 13 ma per una serie di motivi non gli è stata riconosciuta la vincita e non è stato pagato. Volevo raccontare questa storia, l’ho fatto seguendo la mia inclinazione e l’ho rovesciata, il mio protagonista falsifica la schedina ma tutti credono che lui abbia fatto 13.

Ancora una volta il calcio…

Sì, parlo spesso di calcio perché ha un linguaggio universale che comprendono tutti facilmente. Si pensi ai tanti vocaboli calcistici entrati nella lingua parlata quotidianamente: “presi in contropiede”, “zona cesarini”… e poi sembra una terribile banalità ma il calcio è un po’ la metafora della vita, riassume e comprende in se tutte le azioni umane. Così quando ho scritto “L’eroe dei due mari” non volevo parlare di calcio ma quello è stato un efficace scorciatoia per presentare tutte le tematiche affrontate in quel libro.

Per la nuova “fatica” ha scelto la Puglia e le commedia “sexy”

Gli ultimi film del genere con Lino Banfi spesso erano girati in piccoli comuni pugliesi dove l’amministrazione sperava in un ritorno d’immagine che accrescesse il valore dell’offerta turistica, volevo dare testimonianza della Puglia rurale di 30 anni fa.

Cosa le piacerebbe fosse detto a proposito del suo libro?

Mi piacerebbe si parlasse di “Commedia”. Quella classica intendo dove la leggerezza apre la porta a riflessioni serie ed anche molto amare che, probabilmente, non sarebbero nemmeno affrontate se non ci fosse un sorriso a sostenerle. Per questo sono contento che Marsilio lo abbia pubblicato nella collana Farfalle Marsilio/commedia. A volte, questo racconto sembra scanzonato perché, in esso, ho mixato situazioni ed emozioni senza prendermi mai troppo sul serio, senza dare troppa importanza al mio giudizio sulle “cose trattate”. Ma spero anche che il lettore apprezzi lo studio che ho fatto per migliorare il linguaggio e lo stile. La critica sociale che faccio anche se le tematiche sono “pop”, nulla di metafisico, direi “metacinematografico”. Chissà, magari mi contatteranno su www.giulianopavone.it

Dove arriva il libro?

Il libro parte da una Puglia sempliciotta ma genuina da cui Federico parte per studiare, a Milano esce fuori il suo arrivismo, poi torna e trova una terra “slow-food” dove il benessere è legato alla genuinità di partenza ma, nel frattempo, ha perso l’ingenuità ed è più consapevole e cosciente.

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