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La sCuola sulla Luna

La sCuola sulla Luna

Ho sempre sognato una squola dove poter dimenticare ogni regola e studiare solo le eccezioni. Finalmente questo sogno sta diventando un principio condiviso dal governo che tagliando gli sprechi ha deciso di dare un taglio ai retaggi obsolescenti del pensare con la propria testa.

Per prima cosa: i professori devono pagare gli alunni per passare con loro un po’ di tempo che la “cosa” preziosa è la gioventù che diventa sempre più esigua col calo demografico.

L’italiano e la letteratura italiana sono licenze poetiche da prendere a piccole dosi meglio concentrarsi sulla cultura popolare, magari una ricetta della cucina tradizionale condita di racconti e superstizioni legate al luogo di origine rigorosamente a Km zero.

La storia è una fabbrica di menzogne costruite come ha insegnato Lorenzo Valla con la “Donazione di Costantino”, meglio dedicarsi alla raccolta delle figurine da attaccare con metodicità sui quaderni dei compagni da decorare con slogan colorati all’insaputa della vittima.

La matematica dev’essere sostituita dal laboratorio di ipod, ipad ed iphon che sono senz’altro più utili per orientarsi sulle strade del mondo globale che mastica “megabite” in panini di rame cinese di manodopera slava.

L’educazione fisica significa giocare alla console, come suggerito anche dalle canzoni…

Sììììììììììì, questa è l’istituzione che istruisce e forma i terroristi (ops, volevo dire i terrestri) del futuro… spero solo che sia pronta la suite sulla Luna prima di partorire.

6 Comments on "La sCuola sulla Luna"

    Senza pensare a FUGHE sulla luna(mah, magari fosse…), condivido l’allarme: ma sulle barricate si resiste ancora, si vivacchia e ti capita quasi OGNI GIORNO, cosa che dà un senso a tutto il resto del tempo docente, di intercettare uno SGUARDO di Giovane che COMUNICA con Te, che valorizza i valori, tutti, e tra questi la Cultura…

    Cara prof, è bello sentire una prof tanto affezionata e speranzosa nei suoi studenti ed in quelli che verranno. La scuola italiana si regge proprio per questo suo corpo docenti ma io non sono un insegnante e non ho altrettanta fiducia…

    Eheheh racconto di fantasia……. ma quanto lontano dalla realtà? Si modernizza dove abbiamo l’eccellenza e si lasciano le lobby dove si dovrebbe modernizzare. Benvenuti nel Paese di pulcinella

    Ciao Lucia! Tra poco veramente dovremo recarci sulla “Luna” per avere una scuola capace di formare i ragazzi: con tre figli che frequentano le scuole pubbliche devo prendere atto che l’istituzione scolastica pubblica sta facendo piccoli – ma inesorabili passi – verso la privatizzazione, e, in certi contesti, per sopperire a certe lacune interviene proponendo dei corsi da svolgersi durante le ore curriculari (ad esempio, la prof. di inglese chiede ai genitori di pagare un’insegnante di madrelingua che faccia lezione durante le sue ore. E lei, ci chiediamo noi genitori, cosa farà durante quelle ore? Ancora: invece di utilizzare la bella e costosa palestra scolastica, la docente di educazione fisica propone di portare i ragazzi – ovviamente a pagamento – a fare un corso di nuoto e, ciò, sempre durante le ore di educazione fisica!). Insomma, sono cose, queste, che avvengono solo nel nostro pianeta… Tutti sulla Luna!

    Cara Lucia,
    parla un antico e superato professore di matematica, molto appassionato e convinto del suo lavoro (certamente, uno dei più belli!), molto appassionato o vittima e succube delle sue conoscenze. ho visto col passare degli anni decadere la scuola, materialmente, concettualmente e nelle considerazioni della gente specie negli ultimi diciotto anni a cominciare da un ministro, di nome D’Onofrio, fortunatamente caduto anch’esso nel dimenticatoio di chi non ha fatto nulla per gli altri.
    C’è stata una corsa a fare le cose più strane e prive di significato, specificandole come “intelligenti novità” che sostituivano le conoscenze ed il lavoro.
    Sono andato in pensione con la convinzione che un domani molto prossimo la matematica, la fisica, la chimica, il latino (io l’ho studiato sin dalla prima media), l’italiano (io ho imparato a memoria alcuni canti della “Divina Commedia”), l’inglese (tra le altre cose mi fecero imparare a memoria l’orazione di Marcantonio a Cesare), ecc… sarà fatto e gridato a “Porta a porta” da Sgarbi, Zazzaroni, Crepet o Gasparri o anche da Beppe Grillo o inutili “parolai” vari!
    Valerio.

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