L’Estate di cui avevo bisogno
L’estate è finita,
velocemente svanita, di colpo
succede come al risveglio, al mattino…
scopri di essere in un altro mondo.
Per un attimo hai la sensazione che debba ancora iniziare
invece è persa, già ricordo tra i ricordi andati via
procedeva noiosa,
uguale a tutte le altre degli altri anni
passata la metà ha avuto un’impennata
un’accelerazione imprevista ma prevedibile.
Bella, un bel ricordo che si posa sulla pelle
per sorridere insieme a me
forse quella luce mi disorienta
vorrei afferrarla e stringerla ancora un po’
ma è soltanto ricordo,
uno di quelli dove mi andrò a rifugiare chiedendomi cosa ho fatto nella vita
una testimonianza di vita vissuta
di cui dubitare perfino,
forse non c’è mai stata,
solo un sogno sognato a Settembre per coprire i brutti ricordi
forse, ma sulla pelle rimane la carezza
di cui avevo bisogno
per ricordarmi di amare la vita.
2 Comments on "L’Estate di cui avevo bisogno"
Cara Lucia,di quest’estate trascorsa cosi’ velocemente, rimangono certo le carezze, l’abbronzatura ma anche tanti volti a volte sfuggenti e distanti altre affettuosi e vicini che soltanto a vederli, anche se per poco, ti riempiono il cuore e ti aiutano a superare il freddo invernale!Posso andare in letargo ora?
Sì, ma la poesia è scritta nel vano tentativo di fermare il tempo in un’immagine impressa nei ricordi… evanescente e fugace come il contenuto che vorrebbe “inchiodare” sulla carta sapendo che non ci riuscirà… il tempo deve trascorrere altrimenti ssarebbe morto ma, a volte, serve ripercorrere il tempo passato per curare le ferite dell’anima… agrapparmi ai momenti belli mi aiuta a superare di scatto quelli brutti… insomma non parlavo dell’estate in sé ma di un tempo trascorso bene e che non vorrei finisse mai anche se ne parlo quando è già finito.