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Roberto Ferri, il pittore che illumina la nostra coscienza

Roberto Ferri, il pittore che illumina la nostra coscienza

Roberto Ferri è un pittore stimato ed apprezzato in tutto il mondo.

Le sue opere sono state esposte in tutte le maggiori capitali ed arricchiscono prestigiose collezioni private. Nato a Taranto nel 1978, dopo il diploma al liceo Lisippo ha completato gli studi presso l’Accademia di Roma e, tuttora, vive e lavora nella capitale.

Un concittadino che porta lustro alla nostra città a cui è rimasto legato.

Nei suoi quadri ci sono corpi di donna intrecciati e saldati a quelli maschili, lei sembra giocare con le immagini un po’ come facevano gli antichi creando i miti delle sirene e i centauri…

Affronto i miti, mi ispiro ma non nel senso di creare altre figure o di comporle e semplicemente assemblarle. Cerco di ricreare la condizione “spirituale”de miti come nella mostra “Il sogno del Parnaso”. La mitologia a servizio della modernità per districarne i segreti più scuri celati nella falsa evidenza dei suoi show superficiali.

I suoi pittori di riferimento son Caravaggio e i romantici. Il richiamo del Barocco e del Classicismo nasconde una critica verso l’astrattismo dell’arte moderna?

L’astrattismo, le istallazioni moderne sono espressioni diverse dalla mia. Nessuna critica o chiusura, semplicemente, non mi appartengono, non le sento mie. Mi piace pensare che il linguaggio della mia arte sia ermeneutico e che i miei soggetti siano i simboli dei sogni anzi degli incubi che scaturiscono dalla quotidianità in viviamo.

Nei corpi a metà fra la beatitudine degli angeli e la dannazione dei demoni colpiti dalla luce ed accarezzati dall’ombra tetra, in questo sembra esserci il riflesso della vita a Taranto, allora cosa c’è di questa città nelle sue opere?

Taranto è la mia città, sono nato qui e la porto dentro di me, per questo sicuramente nel mio inconscio e quindi nella mia pittura c’è questa città ma non ci sono riferimenti diretti. D’altra parte non m’interessa fotografare il mondo come appare.

Nei suoi quadri c’è una carnalità prorompente, una esibizione di corpi e muscoli in pose “psicologiche” che sembrano girare e contorcersi su se stesse richiamando l’attenzione su quel che c’è dentro. Dunque cos’è preminente la fisicità o la spiritualità?

Per me, è importante fonderli insieme. Il trionfo della carnalità deve portare l’attenzione sull’aspetto spirituale del corpo, perché l’esibizione della materia satura “il gusto del palato” e lo porta naturalmente verso la trascendenza dello spirito.

Nei suoi quadri non ci sono chiari riferimenti a un luogo o ad un preciso momento temporale, così sembrano un po’ avulsi dalla realtà del momento.

La pittura è un’espressione attuale, nei miei quadri la Realtà è decodificata in uno sguardo rivolto all’aspetto introspettivo delle cose. Forse la mia espressività è ermetica ma denuncio il disagio dell’uomo e il dolore della Realtà.

Lei vive a Roma ed espone in tutto il mondo da Milano a New York, Londra, Parigi, Madrid, Barcellona, Malta… torna, qualche volta, a Taranto e verrà ad esporre qui?

A Taranto torno spesso, per ora stiamo organizzando una mostra alla Pinacoteca di Bari, ma chissà a Taranto, se me lo proponessero… il sindaco conosce i miei lavori, è stato il mio pediatra da piccolo…

Intanto, nel nostro cielo splende la luce di un giovane pittore!

Pubblicata su Cosmopolis, 8/6/2012

2 Comments on "Roberto Ferri, il pittore che illumina la nostra coscienza"

    Ripropone mito, allegoria, quasi come si ispirasse a Camus: pregevole continuità pittorica, ne invidio credo la possibilità di avere dei modelli, anche l’organizzazione che ne consegue. Comunque, ripeto, straordinario contemporaneo, un vero artista contemporaneo finalmente.

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