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Gli oleandri sulle bombe dal cielo

Gli oleandri sulle bombe dal cielo

 

Taranto ha un bel mare e se non rovinano anche quello, questa città sarà sempre bellissi­ma” così mi diceva la nonna che qui giù era arrivata dopo le nozze con un ufficiale taran­tino. Ed è vero, affacciarsi dal lungomare Vittorio Emanuele III ha un effetto rasserenante, un panorama aperto all’idea di giusto e di grande proprio della natura, anzi sulla natura stessa, considerando l’altezza su cui il Lungomare si stende, 15 m sul livello del mare, ca­ratteristica che lo rende unico e lo ripara dalla furia delle onde d’inverno.

Una ringhiera lunga più di 1 km dal ponte girevole fino a Viale Virgilio.

Il lungomare mi piace mirarlo anche dal mare, quando con il traghetto passo sotto il ponte per poi girare all’altezza della Rotonda.

Dal mare sotto la Rotonda si vedono delle aperture perché lì c’era un rifugio antiaereo du­rante la seconda guerra mondiale.

Un rifugio arioso non come quello claustrofobico sotto il cinema Alfieri in via Oberdan.” Questo mi ha raccontato una bambina di allora, mentre suonava l’allarme e tutti impauriti dalla minaccia delle bombe, tutti scappavano preoccupandosi solo di mettersi in salvo, lei pensava alle finestre sotto la Rotonda, quelle aperture alte da cui entrava l’aria di mare profumata di oleandro, i foltissimi oleandri che impreziosivano tutto il Lungomare con un aroma dolce che accarezzava i passanti ovunque fossero diretti verso il largo verso il bor­go, in fuga dalla guerra o, eroicamente incontro ad essa.

La Rotonda, dedicata ai “Marinai d’Italia”, fu inaugurata nel 1934 col Palazzo del Governo, secondo il progetto dell’architetto Armando Brasini. Fu costruita sul preesistente Teatro Politeama Alhambra modellato alla greca cioè ­ricavato dalle pareti rocciose e non soprae­levato. Il vero grande teatro della città sventrato nel 1929 per far posto all’imponente edifi­cio fascista in pietra carparo color marrone per dare una maggiore impressione di gran­dezza del palazzo.

Al rifugio sotto la Rotonda si accedeva proprio da quel palazzo dall’aspetto maestoso e si­curo; anche a questo pensava la bambina nel nascondiglio dalla morte…il mare e gli oleandri la portavano via dalle bombe e dalla tristezza di un mondo “brutto, sporco e catti­vo”.

Lucia Pulpo

Pubblicato su TarantoOggi, 23/6/2011, p. 10

10 Comments on "Gli oleandri sulle bombe dal cielo"

    Un rifugio unico e inimitabile direi!La Rotonda e il Lungomaredi Taranto, ricchi di storia, oggi ci permettono di passeggiare assaporando il profumo del mare.

    Grande Lucia !! Fa rivivere “i tempi che furono” (anche i più drammatici) con penna “leggera”. Il lettore è portato ad avere “nostalgia” anche di un periodo che “proprio allegro” non era.

    Mi ricordo ancora quando, studente della scuola media ” V. Alfieri” distante un centinaio di metri circa dalla Rotonda, giocavamo a pallone con una palla di pezza pronti a scappare all’arrivo dei vigili urbani. In quello spazio, giocando, mi provocai uno stiramento giusto quando arrivavano i vigili e i miei compagni mi trasportarono velocemente in un androne di un palazzo lì vicino. Uno dei miei compagni era il giudice Armando Spataro e quella era il portone della sua abitazione. Ma non è solo quello il ricordo della Rotonda e ce ne sarebbero tanti altri che mi legano a lei e mi piacerebbe riverderla dalla parte del mare.
    Ciao Nicola tuo zio. Iricordo di quell’episodio appena ricordato risale circa al 1960/61.

    Che bello sentire voci così diverse!Da qualche anno è poca la gente che passeggia a Lungomare ed ancor meno sono i bambini con i pattini sula Rotonda… spero che parlare dei ricordi legati a quel posto sia da stimolo per indurre la gente a tornare a vivere quel luogo che è anche mare, linea d’orizzonte fra cielo ed acqua, un respiro “liberatorio” per affogare le ansie cittadine, per quel che è possibile, ma sarebbe tanto lasciarsi prendere la mano dalla serenità di quel luogo.

    quel profumo che ancora si sente rievoca sempre i miei ricordi di bambino quando mio padre e mio nonno mi ci portavano a giocare con i pattini o con la bici… chi l’avrebbe detto allora che la rotonda dedicata ai marinai oggi è dedicata anche un pò a me.
    Grazie Lucia di questa rievocazione storica che non conoscevo.

    Lucia, come sempre sai suscitare immagini talmente belle che anche il ricordo della guerra sembra passare in secondo piano. Io ho sempre apprezzato il lungomare di Taranto ed in particolare la rotonda, dove da bambina, durante le mie vacanze passate in uno dei mari più belli d’Italia, ma poco “valorizzato”, correvo e mi divertivo assaporando il profumo del mare.
    Perchè le bellezze che Taranto ed i suoi dintorni offrono non sono valorizzate come in Calabria (penso la regione più brutta ed arretrata d’Italia) in Sicilia (che può migliorare ancora) o meglio la riviera romagnola che, pur non avendo un bel mare, attira giovani ed anche famiglie!!!!! Un abbraccio dalla capitale.

    Talvolta penso, ancora, al Lungomare e alla Rotonda come una “pista di lancio” per il decollo della fantasia… un volo sul mare (come con lo sguardo) per arrivare a vedere oltre il mare stesso cosa c’è… e la Rotonda sembra fatta apposta per prendere la rincorsa e correre, sfrenatamente, senza paura del “traffico” , come se fosse stata fatta per quella corsa… un trampolino di lancio… peccato sia stato “dismesso” anche dai bambini che, come me, lo frequentavano…

    Io non sono tarantina come te, Lucia, e come chi ha scritto prima di me, ma attraverso te e con te ho imparato ad apprezzarla e ad amarla…e tu sai bene quanto io ami passeggiare sul lungo mare e come ogni volta che vengo a trovarti il tuo mare mi inviti ad andare a salutare anche lui…e io come al richiamo di una sirena, corro, ammaliata a porgergli i miei onori!e quei luoghi, quella Rotonda sono la nostra memoria storica, come di quella bambina, di cui racconti, e non possiamo cancellarla.A Napoli, diversi anni fa, ho visitato la sua parte sottorranea, fatta di cunicoli e lunghi viadotti che durante la guerra vennero usati per rifugiarsi dalle bombe e poter aver salva la vita…proprio li’ sono stati ricostruiti degli ambienti di allora…e tutti possono andare a visitarli e a comprendere cosa e’ avvenuto e in che modo.Magari un giorno si fara’ la stessa cosa per la Rotonda di Taranto, magari anche per opera tua.E tanta, tanta gente, ma soprattutto tanti bambini e giovani potranno recuperare un tassello del loro passato di cittadini tarantini!

    Cara Lucia, le tue parole riescono a suscitare in me la nostalgia per un periodo che non ho vissuto per motivi anagrafici ed mi hanno stimolato curiosità, interesse ed apprezzamento per qualcosa che tutti i giorni ho davanti agli occhi e che considero naturale quasi ovvio che sia li così come è.
    Una riflessione più lenta ma non per questo meno profonda, mi ha fatto giungere alla conclusione che non è per nulla ovvio che la rotonda sia lì, che non è facile che una città abbia la morfologia giusta per offrire una finestra sul mare cosi bella a tutti i cittadini.
    Spesso mi capita di osservarla dal mare, e mi son sempre chiesto se la sua collocazione, proprio li sotto il palazzo del governo, non sia dovuta ad una funzione di terrapieno, di contenimento dell’enorme peso di quell’edificio.
    Felice di vantarmi di esser stato tuo compagno tra i banchi di scuola, ti abbraccio con affetto.

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