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Citazioni. Le ultime lettere di Jacopo Ortis

Citazioni. Le ultime lettere di Jacopo Ortis

[…] Un’altra specie d’amatori si quereli ad altissima voce a sua posta. Esclamano di essere stati venduti e traditi: ma se si fossero armati sarebbero stati vinti forse, non mai traditi; e se si fossero difesi sino all’ultimo sangue, né i vincitori avrebbero potuto venderli, né i vinti si sarebbero attentati di comprarli. Se non che moltissimi dei nostri presumono che la libertà si possa comperare a denaro; presumono che le nazioni straniere vengano per amore dell’equità a trucidarsi scambievolmente su’ nostri campi onde liberare l’Italia! Ma i francesi hanno fatto sembrare esecrabile la divina teoria della pubblica libertà, faranno da Timoleoni in pro nostro? – Moltissimi intanto si fidano del Giovin Eroe nato di sangue italiano; nato dove si parla il nostro idioma. Io da un animo basso e crudele, non m’aspetterò mai cosa utile ed alta per noi. Che importa che abbia il vigore e il fremito di un leone, se ha la mente volpina, e se ne compiace? Si; basso e crudele…

17 Marzo- 17 Marzo – 17 Marzo

2 Comments on "Citazioni. Le ultime lettere di Jacopo Ortis"

    Lungimirante il nostro Ugo,sembra parlare proprio di lui…ma magari come diceva anche Benigni e’ una malattia infettiva che colpisce uomini diversi in diverse epoche e i sintomi e le manifestazioni sono sempre le stesse: delirio, azioni esacrabili,atti osceni in luoghi pubblici e privati.
    Riusciremo mai a trovare una cura o un vaccino?

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