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Scusi… per l’Italia?

Scusi… per l’Italia?

LA COSTITUZIONE è IL SEGNO PIù ALTO DELL’UNITà NAZIONALE, COSì INTENDIAMO FESTEGGIARE L’ITALIA
1 – Dodici giornate di eventi per dodici articoli della Costituzione: com’è nata l’idea di festeggiare in tal modo i 150 anni dell’Unità d’Italia?

Vogliamo ancorare gli eventi di questo cartellone ai principi fondamentali della Costituzione repubblicana del 1948. In particolare, i primi dodici articoli della nostra Carta fondamentale, i cosiddetti principi fondamentali, sono la vetta massima, mai raggiunta totalmente, di ciò che chiamiamo democrazia. Quando leggiamo quei principi che parlano di eguaglianza davanti alla legge, di diritti dei cittadini italiani e stranieri, di promozione della cultura, di rispetto per tutte le fedi, di pace, non possiamo non dirci italiani.

2 – Con quali criteri sono stati selezionati gli eventi e come saranno collegati, a ciascun articolo?

Questa Rete, senza fine di lucro, apartitica, e che sponsorizzerà eventi a costo zero e gratuiti, nasce intorno all’idea di ancorare gli eventi del nostro cartellone ad almeno uno dei primi dodici articoli della Costituzione. Per esempio: una conferenza sulla pace di preferenza si terrà venerdì 11 marzo, corrispondente all’articolo 11 che parla del “ripudio della guerra”. La forza comunicativa, la spendibilità mediatica di questo grande ‘evento di eventi’ – forse tra i più lunghi d’Italia, addirittura dodici giorni consecutivi – è tutta qui: una staffetta ideale, un testimone che passa di mano in mano, da gruppo a gruppo, da territorio a territorio. Dall’1 al 12 marzo ogni giorno o quasi ci saranno uno o più reading letterari, incontri di approfondimento, performance sparsi in diversi punti dell’arco ionico.

3 – Taranto e provincia si trasformeranno in un grande palcoscenico…

Andrà in scena l’Italia con i suoi vizi e virtù. La Rete è ancora aperta e in fase di costruzione, per cui non c’è ancora un elenco definitivo. Si parlerà di federalismo e decentramento amministrativo il 5 marzo (articolo 5), si parlerà di religione giorno 8 marzo (articolo 8), di pace giorno 11. Questa intervista è una ottima cassa di risonanza per invitare le istituzioni locali, le scuole, le associazioni e i singoli cittadini che ancora non sapevano della nostra proposta, di comunicare le loro iniziative condividendo con noi queste celebrazioni, che devono essere insieme gioiose e occasione di riflessione e crescita collettiva.

4 – Qual è, fra i tanti, lo spettacolo di “punta”?

Con ogni probabilità il 12 marzo: l’articolo 12, il più colorato, il più semplice da trasmettere ai ragazzi. Proprio perché parla del tricolore italiano verde, bianco e rosso. Diverse scuole stanno immaginando eventi che parlino ai ragazzi della loro bandiera nazionale, coinvolgendo i genitori, aprendo gli istituti alle comunità cittadine. Per fortuna il 12 marzo vien di sabato e ciò contribuirà a creare ancor di più un clima di festa e la partecipazione dei parenti.

5 – Secondo le vostre previsioni e tenendo presente la realtà del nostro territorio, come pensate risponda la cittadinanza e quale fascia d’età riuscirete maggiormente a coinvolgere?

Diversi gruppi di interesse: il popolo della cultura, di chi legge, il popolo di chi non sta a casa ma partecipa e si appassiona per i diritti civili e le libertà. E ancora, il popolo degli studenti, dei genitori, il popolo dei credenti e quello dei volontari di ogni settore, infine quello di chi pensa che in Italia non si salva nulla. Sono i primi invitati.

6 – Ritenete di essere unici, oltre che originali, nell’aver pensato la celebrazione ionica dell’Unità d’Italia?

Unitari ma plurali. Questo miriamo ad essere, perché consci del diritto di sentirsi italiani in tanti modi e con diversi gradi di coinvolgimento. Ci saranno innumerevoli iniziative anche in questa provincia, per fortuna, a cominciare dagli enti locali che sono ‘obbligati’ a farlo. La biodiversità sociale, l’interdisciplinarietà delle attività condivise in rete sono il modello del nostro agire: la fonte di ispirazione è però la Costituzione italiana. Urge tutelarla, attualizzandone il messaggio, ma va fatto ora.

2 Comments on "Scusi… per l’Italia?"

    Cara Lucia,
    bellissima l’iniziativa e ben strutturato il calendario, complimenti!scusi, per l’Italia? e’ anche una bella domanda.Sai proprio in questi giorni mi passava tra le mani il libro, con la prefazione di Clio Napolitano, “Non calpestare i nostri diritti”, nel quale scrittori e illustratori si sono cimentati a parlare dei diritti dei bambini, e il riferimento e’ alla Convenzione sui diritti dell’infanzia dell’89.non so magari si potrebbe fare un parallelismo con la nostra Costituzione. Nel libro che ti diceva gli articoli sono illustrati sotto forma di storie molto carine.
    in bocca al lupo a te e al tuo gruppo
    scusa ma per andare dove devo andare per dove devo andar?
    (toto’ docet!)

    Antilla cara,
    la situazione è desolante, avvilente e sconsolante più che confusa e complicata.Non saprei dire dove stiamo andando e nemmeno se ci stiamo muovendo, ma ho bisogno di manifestare la mia rabbia facendo qualcosa di diverso da un gesto inconsulto.
    Non è retorica, vogliamo celebrare l’Italia e la costituzione per dimostrare il rispetto che portiamo loro e da quii per esigere rispetto dagli altri verso questi principi. Un esempio per ribattere tutto lo schifo che ci propinano i nostri politici.

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