La parola… possibile
Mi dibatto e stringo
il nodo che mi stringe.
Ferma e zitta sarei come morta
ma così finisco per uccidermi da sola.
Ho sempre immaginato la mia scrivania
ma forse sono io il risultato
essa è illuminata da una lampada
e circondata dal buio
un buio che contende spazio e potere
alla lampada
e la vita diventa solo un’immagine sterile
come un dipinto da appendere al muro
e da dimenticare.
Magari riuscissi a dimenticarmi di me.
Vedermi dal di fuori
senza cercare sempre dentro
i motivi del mio dolore.
Ma c’è sempre quella scrivania
che scrive sulle mie aspirazioni la parola:
INUTILE
devo tornare a scrivere su lei la mia parola:
POSSIBILE.
2 Comments on "La parola… possibile"
“…e la vita diventa solo un’immagine sterile come un dipinto da appendere al muro e da dimenticare” Da quasi i brividi: dimenticarsi di sè…accade quando meno te lo aspetti o forse lasci che accada. La parola cura il dolore…possibile. Molto bella, Lucia
Grazie Alessia,
sei molto generosa con le mie parole!
Qualche volta pur di aalontanarmi da una situazione amara e dolorosa vorrei dimenticarmi di me e guardarmi da fuori come fossi un’altra persona; come per prendere le distanze dal dolore. Tutto qui.
Grazie, ciao, lucia