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Forum col sindaco di Taranto Ipazio Stefano

Forum col sindaco di Taranto Ipazio Stefano

L’amministratore del capoluogo ionico dibatte con noi sulle decisioni prese e sui proble­mi ancora da affrontare perché c’è, ancora, strada da percorrere ma siamo “nel mezzo del cammino” e qualcosa è già storia.

Ippazio Stefano è il sindaco del dissesto, ci indichi un segno di discontinuità con le precedenti amministrazioni.
I dragaggi del porto.
Mi sono battuto per la città di Taranto e fra le cose che sono riuscito ad ottenere conto i dragaggi del porto, di questa importante struttura. Sono arrivati i sovvenzionamenti per il porto, cresce. Lo sviluppo della città non sarà più un idea lontana ma il risultato di un lungo e paziente cammino. Ci vuole tempo per realizzare i pro­getti, l’impegno personale certo non manca.

La parola porto richiama quella del turismo. Taranto ha una percentuale d’inquina­mento altissima, come possiamo sperare di attrarre i turisti con l’aria così irrespira­bile?
Il futuro della città e dell’intera regione è legato al fenomeno del turismo, la nostra prerogativa è quella di puntare a migliorare la qualità dell’offerta e lo stiamo facendo. Pochi giorni fa l’Arpa ha comunicato i risultati delle analisi secondo cui le emissioni di diossina dell’Ilva sono scese da 40 nano-grammi a 2 ed arriveranno a 0,4 come imposto dalla legge regionale. Tra non molto potremo dire ai turisti di venire perché il problema rientrerà nella norma.
Ma inquinamento è anche quello stradale

Si riferisce al traffico automobilistico cittadino?
Secondo studi scientifici un danno grave alla salute pubblica viene dai gas di scarico delle macchine. Taranto sarà la prima città in Puglia ad avere la metropolitana sopraelevata. La regione Puglia ha approvato il nostro progetto e sarà sempre lo stesso ente a finanziarlo con la costruzione di mega-parcheggi a San Giorgio ed alla Croce nel quartiere Tamburi usu­fruendo anche di strutture abbandonate dalla Marina Militare, ad esempio i binari fra Paolo VI ed il Borgo.

Con tutti i problemi che ci sono sarebbe stato meglio incrementare o migliorare i mezzi pubblici invece di costruire la metropolitana sopraelevata, non crede?
Non è lo stesso. Primo il finanziamento regionale è previsto unicamente per la metropolita­na e diversamente lo perderemmo, secondo così le macchine non entrerebbero proprio in città, o dovrebbero pagare l’ingresso come avviene nelle città del nord Italia.

Questione ambientale, legge sulla diossina. Per il controllo delle emissioni, molti ri­tengono indispensabile un campionamento in continuo. Se questo campionamento è possibile, quando inizierà ad essere applicato?
Il campionamento in continuo non è possibile. Questo non lo dico io ma studi scientifici che dimostrano quanto controproducente possa risultare qualora utilizzato. I filtri usati per un tempo lungo s’intasa­no. In un incontro tenutosi a Roma, con le istituzioni, i tecnici ministeriali e gli esperti delle nostre associazioni ambien­tali ho proposto di procedere con la sperimentazione del laser. Il laser è stato indicato da una dottoressa dell’Arpa ma non è una procedura riconosciuta perché in via di sperimenta­zione; io ho chiesto per Taranto, di condurre la ricerca e la sperimentazione del laser sulla nostra aria, magari con la partnership dell’università e poi con controlli incrociati tramite piante e mascherine che aiutino i cittadini a rendersi direttamente conto dell’inquinamento, non solamente in base a dati forniti dall’Arpa, ma anche vedendo gli effetti su queste pian­te o sulle mascherine poste davanti alla bocca per filtrare l’aria da respirare.

Piante e mascherine per i cittadini e l’Ilva invece continuerà senza freni?
No. La sperimentazione di cui parlo riguarda il controllo da eseguire per accertare che l’Il­va rispetti le regole.
Le regole sono quelle stabilite dalla legge regionale e qualora il direttore dell’Arpa, il dott. Assennato, mi comunicasse dati eccedenti i limiti stabiliti, immediatamente procederei con una ordinanza. Faccio tutto quello che la legge prevede, io non prendo soldi per coprire nessuno ho la coscienza pulita e non temo nessuno. La mia amministrazione è sta­ta la prima a far pagare le tasse a Riva. Dove erano tutti i benpensanti quando la gran­de industria non pagava, in parte o in tutto, le tasse? Ho parlato di sperimentazione, di ri­cerca, mii chiedo dove sono gli ordini dei farmacisti, dei chimici o degli ingeneri, perché non dicono la loro e propongono studi e protocolli nuovi in studio in Giappone ed in Ameri­ca? Sono solo, con un bilancio comunale pari a zero euro, studio la maniera di affrontare e ri­solvere i problemi senza arrendermi, ma questa città sembra arresa, disposti tutti alla diffa­mazione a tirare i piedi a chi cerca di fare qualcosa ma loro cosa propongono, cosa hanno mai proposto? Oltre ad aumentare le tasse all’Ilva ho bloccato il transito di 8oo tir pieni di carbon coke che transitavano per il quartiere Tamburi e nessuno se ne era accorto.

Questo basta?
Non mi fermo, c’è ancora da fare ma non otterremo nulla dicendo all’industriale te ne devi andare perché risponderebbe “allora io non ci rimetto soldi ed inquino finché posso”. Da medico ho avuto a che fare con pazienti gravemente malati, difronte alla notizia di morte certa e vicina il paziente reagiva non facendosi più vedere e gettandosi nel fumo e nell’al­cool, spassandosela finché possibile; invece, per indurlo alla cura, gli dicevo che la dieta da seguire era dura ma avrebbe portato a risultati, allora il paziente era disposto a fare sa­crifici. Guardiamo cosa è stato dello stabilimento di Bagnoli. Bonifica? È stato abbandona­to senza nessun recupero, così per noi, chi pagherà i lavori di bonifica? Meglio ottenere da Riva un risanamento ambientale finché avrà interesse a rimanere con lo stabilimento in funzione.

Parlando di regione e di elezioni regionali, qual’è il suo giudizio sull’operato del presidente Vendola?
Conosco sia Vendola, lo stimo molto. Ha fatto tanto per Taranto: oltre alla metropolitana so­praelevata, alla legge sulla diossina ha stanziato fondi per la sanità il raddoppio per il re­parto radioterapico di tutta la provincia.

Questo significa che arriveranno macchinari per la prevenzione e la diagnosi preco­ce e verranno formati e pagati i tecnici, o le macchine saranno inutilizzate come già avvenuto per quelle della cobalto terapia negli anni ’80 al Santissima Annunziata?
Ho chiesto delle garanzie fra cui quella della formazione adeguata del personale, dopo aver parlato con Colasanto ed aver girato per tutti gli ospedali della città e della provincia mi sono reso conto ella carenza delle strutture sanitarie sopratutto dei reparti di radiotera­pia ed ho battuto i pugni per avere aiuti e colmare le carenze, pagare il personale e mettere a disposizione la nuova tecnologia.
Il discorso è più ampio. La regione ha stanziato 220 milioni di euro per la costruzione del San Raffaele, a Taranto. Una struttura privata con personale pubblico; un centro d’eccel­lenza che richiamerà pazienti anche dalle zone limitrofe della Calabria e della Lucania ma non dovrà occuparsi delle piccole patologie dalle appendiciti alle bronchiti, per questo ho ottenuto la ristrutturazione del Santissima Annunziata, gli operatori sanitari di lì potranno scegliere se continuare a lavorare dove sono o se trasferirsi al San Raffaele e in tal caso, prima dell’apertura qui, potranno andare all’ospedale di Milano per prepararsi e mettersi in pari con i colleghi così da poter ricoprire posti di comando al ritorno a Taranto.
Inoltre ho ottenuto garanzie per la cardio-chirurgia, con la mia amministrazione Taranto ha ottenuto finanziamenti per il reparto di cardio-chirurgia della villa Verde. Prima non era una eccellenza a livello regionale, mentre ora tante sono le vite salvate con le operazioni effet­tuate in quella clinica per il cui personale ho ottenuto garanzie anche quando sarà in fun­zione la nuova struttura ospedaliera.

La situazione ambientale sarà aggravata dalle perforazioni programmate dall’Eni in Mar Grande, lei cosa ci dice a tal proposito?
Trenta giorni fa, in risposta ad una mia lettera dove richiedevo informazioni a riguardo; dalla regione mi hanno assicurato che l’Eni non ha i permessi, ufficialmente risulta una doman­da vecchia di anni che l’Eni a aggiornato rimpicciolendo i confini dell’area entro cui trivella­re per l’estrazione del petrolio, ma fino a 30 giorni fa non c’è stata alcuna autorizzazione.

A settembre, nel quartiere Solito è partita la raccolta differenziata porta a porta, si fermerà lì?
Nei giorni scorsi sono andato in Regione con un gruppo di disoccupati ed abbiamo otte­nuto sovvenzionamenti per un anno, per estendere la raccolta della differenziata porta a porta all’intera città. Potremo mettere in funzione le strutture già esistenti per la raccolta e lo stoccaggio dei rifiuti, compreremo dei nuovi macchinari per la compattazione in breve tempo, riusciremo a smaltire i rifiuti indipendentemente dall’inceneritore privato, riuscendo quindi a risparmiare i soldi dei contribuenti a tutto vantaggio dell’ambiente.

Sindaco, il teatro?
Mesi fa sono andato a Piacenza per vedere come sono organizzati. Hanno un teatro im­portante con una orchestra giovanile diretta dal maestro Riccardo Muti, malgrado questo non riescono a mantenersi con gli aiuti degli enti provinciali e regionali ma possono conta­re sul sostegno economico dei privati. La situazione di Taranto è più critica, la struttura esi­stente, il Fusco necessita di lavori di ristrutturazione ed il comune soldi non ne ha; per questo parlando con l’assessore ed architetto D’Ippolito abbiamo pensato di unire ai lavori del teatro quelli per la costruzione del parcheggio vicino presso i sotterranei della rotonda di lungomare. Il guadagno garantito dal parcheggio macchine attirerà capitale privato da investire anche nella ristrutturazione del Fusco, la partecipazione dei privati assicurerà al teatro una rendita minima per le stagioni future, e finalmente torneremo ad avere stagioni teatrali ricche ed interessanti.

A proposito della classe imprenditoriale, non crede che urge un ricambio generazio­nale?
Il ricambio generazionale è fondamentale in tutti i campi.
Quando è possibile cerco di favorire l’occupazione dei giovani, per esempio negli enti pub­blici come l’Amat dove ho nominato alla dirigenza una ricercatrice che ha 28 anni. Il futuro è nel turn-over delle generazioni.
L’imprenditoria tarantina si deve organizzare meglio ma c’è. Ora, con l’istituzione della zona franca si aprono possibilità di sviluppo interessanti, ma dobbiamo essere pronti ad accogliere anche imprenditori forestieri, dobbiamo confrontarci ed imparare da loro per mi­gliorare la qualità delle nostre offerte.

L’isola vecchia come si ristruttura?
Abbiamo un progetto Lising in costruendo, ovvero delle proprietà comunale, una banca che finanzia il progetto di un imprenditore. Se il progetto è interessante per il comune, fac­ciamo un accordo, il comune paga un affitto per 30 anni e poi ritorna proprietario dello sta­bile ristrutturato. Il lising lo paghiamo con i soldi risparmiati sull’affitto che, attualmente, pa­ghiamo gli uffici pubblici aperti in edifici privati Oppure lasceremo metà palazzina all’im­prenditore che la ristrutturerà tutta e comunque otterremo un vantaggio economico, ben sapendo che non potremmo fare noi nessun lavoro perché il dissesto comunale non solo ha prosciugato le casse comunali ma ha lasciato molti creditori che, per legge, devono es­sere pagati prima di qualunque altro investimento da parte nostra. La gente che risiede abusivamente nei locali di città vecchia sarà valutata ed ufficializzata permettendo loro di pagare affitto e bollette tramite prestazioni lavorative in piccole cooperative.

Il futuro della città legato indissolubilmente alla questione occupazionale. Uscire dall’emergenza significa anche dare risposte certe ai bisogni primari.
La mia attenzione è particolarmente rivolta verso le esigenze lavorative e di sviluppo. Ho parlato della costruzione della metropolitana sopraelevata, dei dragaggi del porto, della zona franca, della costruzione del San Raffaele, della ristrutturazione della città vecchia. Queste sono più che speranze, sono la dimostrazione del mio impegno e del mio rispetto verso la città e verso la dignità dei miei concittadini.

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